LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
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nata
nel 1985
COMUNICATO STAMPA
Anno XXVIII n.13
09 Luglio 2012
LA TENACIA
DI UNA MADRE
SCONGIURA LA “MORTE CEREBRALE” DEL FIGLIO
L'esperienza sotto
riportata dimostra una volta ancora che in caso di ricovero in ospedale o
clinica, per qualsiasi tipo di incidente, intervento o cura, va consegnata
immediatamente l'opposizione all'espianto di organi, tessuti e cellule
(per esempio la
Carta-Vita da noi emessa).
La determinazione dei familiari nel pretendere che tale opposizione sia scritta
anche nella cartella clinica e nei moduli di consenso informato è fondamentale
per la salvezza del malato e per contrastare la mentalità utilitaristica di
molti medici, legati agli interessi della trapiantistica.
Questa madre ci insegna che bisogna stare sempre in ospedale al capezzale del
malato.
“Buongiorno,
mio nipote trentenne ha subito un pauroso incidente d'auto. Aveva molte fratture
in tutto il corpo, orbita dell'occhio, naso, denti rotti, omero, compressione
toracica, collasso renale, frattura del bacino, entrambe le caviglie, tibia e
perone dx e sx, aveva perso conoscenza ed è rimasto diverse ore sulla barella
dell'ambulanza privo di cure ed assistenza.
E' vivo grazie solo al tempestivo intervento della madre che da Roma si è
precipitata all'ospedale dove lo avevano trasportato, ha minacciato di chiamare
i carabinieri se i medici non fossero intervenuti immediatamente, ha detto
chiaramente che se anche il ragazzo fosse 'morto' lei non avrebbe autorizzato
nessun espianto.
E' rimasta in ospedale 24 ore su 24. Quando potevo andavo a darle il cambio
affinché potesse farsi una doccia etc etc. Finché mio nipote non ha ripreso
conoscenza è rimasta a vigilare... 20 giorni di coma, ma ora è vivo ed anche se
soffre ancora dei postumi delle fratture su cui non sono intervenuti per
tempo, devo dire che conduce una vita normale. Credo che Massimiliano sia vivo
solo grazie all'intervento della madre che con tenacia lo ha difeso da 'morte
cerebrale'.
Ancora grazie a voi tutti.
Tiziana P.”
Tutti
noi ragazzi/e vorremmo avere una madre che, al di là degli accudimenti
quotidiani di alimentazione ed educazione, sappia difenderci e difendersi dalle
aggressioni e pressioni dei medici e delle istituzioni sanitarie, che esprimono
la loro “pelosa umanità” scegliendo chi curare e chi espiantare.
Ma ci sono anche madri che accerchiate dagli artifici predatori dei manipolatori
sanitari, nel momento più tragico della loro vita soccombono, perdendo la forza
che la natura riserva solo ad una madre. Quindi noi ragazzi/e, a nome dei minori
privati dei diritti personali, rivendichiamo una legge che vieti la donazione di
organi, tessuti e cellule fino ai 18 anni, perché i minori non sono proprietà né
dello Stato, né dei genitori, ma appartengono a sé stessi e hanno il diritto di
non essere torturati.
Comitato Giovani
Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi
e la
Morte a Cuore Battente
www.antipredazione.org
Presidente
Nerina Negrello
Giornalisti e Associazioni |