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COMUNICATO STAMPA
Anno XXXIX n.5
17 giugno 2023
URLIAMO AI QUATTRO VENTI
NO ALLA DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI
Il sistema di potere adegua continuamente le modalità attraverso cui ottenere ciò che vuole, in questo modo sviluppa la strategia del caos che dà la maggior resa. Si è appropriato ormai da tempo della morte plasmandola sulle esigenze del trapianto, regolamentando una subdola forma di donazione presunta, salvo opposizione documentata della persona in vita o dei familiari, mascherata da libera manifestazione di volontà.
La Legge 1° Aprile 1999 n.91, legge quadro
"Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti",
all'art. 5 stabilisce che il Ministro della Sanità emetta un Decreto attuativo
che disciplini come le AUSL - ASL locali sono tenute a notificare ai propri
assistiti la richiesta di dichiarare la propria volontà in ordine alla donazione
di organi e tessuti, secondo modalità tali da garantire l'effettiva conoscenza
della richiesta da parte di ciascun assistito.
Il Decreto attuativo non è stato mai emesso, in sua vece il Ministro Rosi Bindi
ha emanato un Decreto temporaneo (8 aprile 2000), contrario alla legge nello
spirito e nella lettera, aprendo le porte ad ogni illecito, compresa la “scelta
in Comune”.
Proprio perché quest'ultima è contro legge avevamo suggerito ai non-donatori di rifiutare il modulo in ordine alla donazione di organi e tessuti, imposto a tradimento all'anagrafe in occasione del rinnovo della Carta d'Identità. Nella pratica però, di fronte al ricatto dell'operatore, alcuni cittadini hanno dribblato la schedatura firmando l'opzione "non mi esprimo". Ma in considerazione dell'aggravarsi ed espandersi della dittatura trapiantistica, oggi suggeriamo di accettare il modulo dell'anagrafe e firmare “NO alla donazione di organi e tessuti".
Ricordiamo che per legge l'espianto degli
organi per trapianto è regolamentato per i soggetti affetti da lesioni
encefaliche e sottoposti a misure rianimatorie dopo dichiarazione della morte
con criteri neurologici (cosiddetta morte cerebrale) mentre il cuore batte e
circola il sangue. Una "morte cerebrale" inventata ad hoc
per praticare il prelievo a cuore battente e
circolazione attiva, cioè su un vivo che ha perso la coscienza, perché se il
cuore non batte e il circolo è fermo non si possono usare gli organi per
trapianto. Gli organi (come fegato, reni, cuori e polmoni) sono prelevati da un
“donatore” biologicamente vivo, questo perché gli organi interni sono strutture
complesse che molto rapidamente cominciano a decomporsi quando si ferma la
circolazione, diventando inadatti per il trapianto.
Ma l'appetito vien mangiando, ne è la prova lo sviluppo infame di espianti
praticati sulla base di protocolli illegali. I trapiantisti per disporre di più
organi, su imitazione di altri Stati criminali, stanno praticando in vari
ospedali, espianti da pazienti "a cuore non battente" Non Heart Beating Donor (NHBD)
senza patologie cerebrali.
In Italia è definita furbescamente "donazione a cuore fermo" DCD (ma cervello vivo, ndr). Fatto di estrema gravità perché coinvolge i ricoverati in Terapia Intensiva ai quali i medici possono d'autorità interrompere i trattamenti e il sostegno alla vita per “futilità” degli stessi e procedere eventualmente al prelievo. Ma gli organi si deteriorano senza la circolazione per cui viene interrogato tempestivamente il SIT (Sistema Informativo Trapianti) data base del Centro Nazionale Trapianti (CNT), e se la volontà del morente risulta "non conosciuta" verrà trattato come un potenziale donatore e immediatamente (entro 2/5 minuti dall'arresto cardiaco) iniziato alle invasive e cruente "manovre preliminari" preparatorie all'espianto di organi vero e proprio, che avverrà dopo l'accertamento di morte con criterio cardiocircolatorio: isolamento chirurgico dei vasi femorali (arterie e vene) per l'impianto delle cannule per la circolazione extracorporea ECMO (tecnica di perfusione artificiale dopo cessazione della circolazione naturale), prelievi di sangue per le prove sierologiche di idoneità, somministrazione di eparina ... allertamento precoce dell'equipe di prelievo che deve essere pronta nel momento in cui i medici sospendono le manovre di rianimazione e le cure al paziente, l'allertamento della sala operatoria.
In pratica in Terapia intensiva, dati i tempi massimamente ristretti, viene esplicitamente applicata la donazione presunta nella sua invasiva parte preparatoria. Questo tipo di espianto in Terapia intensiva prende il nome cDCD “donazione controllata a cuore fermo”. “L'accertamento della morte per arresto cardiaco può essere effettuato da un medico con il rilievo grafico continuo dell'elettrocardiogramma protratto per non memo di 20 minuti primi.". Quindi le invasive manovre preliminari all'espianto, sono tutte praticate prima dell'accertamento di morte e si traducono nella "regola del donatore morente".
Che le Terapie intensive stiano diventando la nuova fonte per il procacciamento d'organi è dimostrato dal REPORT trapianti 2022 del CNT dove vi si legge “mai così tante donazioni di organi.” “Il 2022 è stato l'anno record per le donazioni d'organo in Italia. Per la prima volta hanno superato quota 1.800 in un anno. Un risultato frutto di donazioni potenziali segnalate in rianimazione (la “pandemia”, d'altra parte, aveva avuto il suo impatto più forte proprio sulle terapie intensive). L'aumento delle 'donazioni a cuore fermo', illegali, si è tradotto in un boom dei trapianti al numero complessivo di 3.887”.
Ecco perché oggi per difendersi da questo killeraggio concordato illegalmente tra i banditi della sanità consigliamo ai NON-DONATORI di dichiarare sempre “NO”all'espianto, “NO” alla donazione, anche in situazioni proposte dalle istituzioni e scegliere il male minore cioè una avversata illegale schedatura nel SIT piuttosto che rischiare la morte nella tortura dell'espianto.
Per manifestare la propria volontà in
materia di donazione di organi e tessuti (o per modificare una precedente
dichiarazione) attualmente sono indicate due modalità: 1) compilare modulo del
Ministero della Sanità presso lo sportello dell'ASL di appartenenza, 2)
compilare il modulo presso l'anagrafe dei Comuni al momento del rinnovo o
rilascio della carta d'Identità.
Le dichiarazioni rese all'ASL e al Comune sono registrate nel SIT consultato dai
trapiantisti.
Si apre un altro fronte di lotta
Nerina Negrello
Lega Nazionale
Contro la Predazione di Organi
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