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COMUNICATO STAMPA
Anno XXXV n.16
20 agosto 2019
DECRETO GRILLO
REGOLAMENTA IL SIT - SISTEMA INFORMATIVO TRAPIANTI
UN PASSO AVANTI VERSO L'ORRORE
Il decreto firmato oggi (20
agosto 2019) dalla Ministra Giulia Grillo non è l'applicazione del
silenzio-assenso, art. 4 e 5 della Legge 91 del 1999, come molti titoli hanno
travisato, ma è un decreto di passaggio fondamentale per l'eventuale successiva
applicazione del silenzio-assenso. E' il decreto previsto dall'art. 7 (Principi
organizzativi) che recita, comma 2: “E' istituito il sistema informativo dei
trapianti nell'ambito del sistema informativo sanitario nazionale” e comma
3: “Il Ministro della Sanità … con proprio decreto, d'intesa con
Tale decreto è un pericoloso
passo avanti verso il silenzio-assenso, in quanto l'art. 28 della stessa
legge stabilisce che “Le disposizioni previste dall'art. 4 (Dichiarazione di
volontà in ordine alla donazione) acquistano efficacia a decorrere dalla data
di attivazione del sistema informativo dei trapianti di cui all'art.
Va però sottolineato che l'art. 4 della L. 91/99, che introdurrebbe il silenzio-assenso, non ha valore senza l'attuazione dell'art. 5 che prevede l'emanazione di un decreto attuativo per le “norme sulla dichiarazione di volontà” da parte del Ministro della Sanità: decreto che deve disciplinare “i termini, le forme e le modalità attraverso i quali le aziende unità sanitarie locali sono tenute a notificare ai propri assistiti la richiesta di dichiarare la propria volontà secondo modalità tali da garantire l'effettiva conoscenza della richiesta da parte di ciascun assistito”.
In altre parole il decreto Grillo, costruito sulla finzione della “morte cerebrale”, regolamenta dopo 20 anni i principi organizzativi del SIT che per anni ha incamerato le dichiarazioni in ordine alla donazione di organi e tessuti dei cittadini senza avere un regolamento. Si dovrà analizzare a fondo il “decreto zibaldone” Grillo per scoprire gli artifici nascosti.
Quindi all'atto pratico, per
autodifesa, è opportuno che tutti i cittadini non-donatori scrivano una
dichiarazione autografa d'opposizione all'espianto di organi e tessuti
(Carta-Vita) da tenere con sé unita alla Carta d'identità e resa nota a
familiari e amici.
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