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COMUNICATO STAMPA
Anno XXXIV n.19
08 ottobre 2018
I GENITORI FIRMANO PER DONARE GLI ORGANI
MA IL FIGLIO SI RISVEGLIA
Trenton McKinley, un ragazzino di 13 anni dell'Alabama (USA), considerato “morto cerebrale” si è svegliato dal coma poco dopo che i genitori avevano firmato il modulo per l'autorizzazione all'espianto dei suoi organi.
Nel marzo
scorso Trenton si trovava in casa di amici a giocare con un rimorchio trainato
da un'auto, dopo una brusca frenata, si trovò catapultato sul cemento ed il
rimorchio, ribaltatosi, gli è finito addosso colpendolo alla testa: sette
fratture al cranio e un grave trauma cerebrale.
Ricoverato
presso l'Usa Medical Center, è stato messo sotto ventilazione di sostegno alla
vita e ha dovuto superare una serie di prove drammatiche: craniotomia, 4 arresti
cardiaci uno di questi della durata di 15 minuti, insufficienza renale. A questo
punto i medici hanno detto ai genitori che il figlio non sarebbe più tornato
“normale” e se si fosse svegliato sarebbe rimasto in stato vegetativo e che se
avesse avuto un altro arresto cardiaco, sarebbe stato meglio “lasciarlo andare”.
La madre,
Jennifer Reindl, riferì ai media locali che dopo vari giorni aderì a firmare il
modulo di donazione dopo aver saputo che suo figlio avrebbe salvato 5 vite.
“Firmammo si anche perché ci hanno assicurato che avrebbero mantenuto ancora per un
po' in vita Trenton per pulire i suoi organi che sarebbero stati trapiantati".
Ma il giorno
prima dell'esecuzione, Trenton ha manifestato segni di attività cerebrale e ha
cominciato a respirare da solo per cui l'ultimo EEG già in programma è stato
cancellato, fino a quando a fine marzo, si è svegliato arrivando a pronunciare
frasi complete. Il 23 marzo la madre postava su Facebook “Egli è un miracolo”.
Lo stesso ragazzino ora dice che quando non era cosciente è andato in paradiso
prima di essere riportato sulla terra: “Camminavo dritto in un campo infinito”.
Passarono due mesi di faticoso recupero e sofferenza per dolore ai nervi e
convulsioni, dovrà anche subire un'altra
operazione per riposizionare la metà rimossa del suo cranio.
La madre
riferisce che da quando è cosciente cammina, parla, legge, fa perfino i compiti
e dal 29 marzo era già in grado di andare nella palestra dell'ospedale e dalla
sua sedia realizzare 4 canestri e Trenton aggiunge “non c'è altra spiegazione
per il mio ritorno che l'opera di Dio...”
Trenton resta come potente testimonianza che la “morte cerebrale” a cuore battente dichiarata con protocolli variabili da medici interessati al procacciamento d'organi è ascientifica, amorale e asociale.
Lega Nazionale
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Fonti: USA TODAY (7.5.2018) e ABYSSUS ABYSSUM INVOCAT (9.5.2018); trattato anche nella edizione di The Straits Time del 9 maggio 2018 col titolo “Bambino in morte cerebrale si sveglia un giorno prima della donazione degli organi”.
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