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COMUNICATO STAMPA
Anno XXXIV n.16
6 settembre 2018
ITALIA GRANDE ESPORTATRICE DI ORGANI PER
TRAPIANTI
Nel 2017 inviati all'estero dall'Italia 528 organi, ricevuti 28
Chi lucra?
Trapianti
senza frontiere in Europa, in nome della iperglobalizzazione del mercato degli
organi.
I cieli europei sono solcati da aerei con reni, cuori, fegati espiantati
da persone dichiarate d'autorità in “morte cerebrale” in Italia e destinati ad
essere trapiantati su persone di un altro paese.
Come pubblicato dal Ministero della Salute nella Relazione sulle attività svolte nell'anno 2017, le autorizzazioni e l'attività di vigilanza relative al movimento di organi umani da e per l'Italia sono effettuate dagli USMAF-SASN, “Uffici di Sanità Marittima, Area e di Frontiera” e “Servizi per l'Assistenza Sanitaria al personale Navigante, marittimo e dell'aviazione civile.”
Secondo i
dati forniti da tali uffici, nel 2017 il 95% di tutte le autorizzazioni date
hanno riguardato organi destinati all'estero. Infatti l'anno scorso sono usciti
dall'Italia 528 organi destinati al trapianto, e ne sono entrati 28.
La maggior
parte degli organi esportati dall'Italia finiscono nei Paesi Bassi, seguiti da
Gran Bretagna, Portogallo, Germania, Austria, Romania..., mentre sono stati
importati da 4 paesi (Paesi Bassi, Bulgaria, Francia e Svezia).
La rete dei trapianti si moltiplica e ramifica nel multimiliardario incontrollabile business fatto di scambi di organi, tessuti e cellule, rimborsi, finanziamenti, accordi tra manager del crimine europeo istituzionalizzato e i numerosi mestieranti: anestesisti, medici, chirurghi, coordinatori, infermieri, tecnici del prelievo e farmacologi (oltre l'indotto). Il cittadino, ormai ridotto a merce, deve rendere alle mafie sanitarie legalizzate: da vivo sano, da vivo in cosiddetta morte cerebrale, da vivo in arresto cardiaco non contrastato e da morto.
Le autorità
sanitarie sostengono che non c'è profitto, ma tutti dal chirurgo alla
manovalanza sono pagati lautamente tranne il cosiddetto donatore, quello che
fornisce la materia prima al quale impongono la donazione gratuita per
solidarietà sociale. Doppiamente raggirato da un sistema di profittatori che lo
inganna e lo disprezza mentre lo adula.
Basti un esempio: il direttore generale
del Centro nazionale trapianti (CNT) Alessandro Nanni Costa da 19 anni
(contratto di diritto privato stipulato il 16.12.1999) siede come padrone
assoluto e indiscusso nel CNT disponendo (legge 91/99 art.8) di Lire 740 milioni
annui di cui Lire 240 milioni a titolo personale e Lire 500 milioni per le spese
di stretto funzionamento del CNT. Cifre aggiornate nel tempo, senza contare
altre prebende per compiti nazionali e internazionali.
Il servizio sanitario nazionale sotto pressione della crisi economica sta trasformandosi in sanità privata, ma il Consiglio d'Europa invita il nostro governo a non lesinare finanziamenti per lo sviluppo dei trapianti: sono ca. 60.000 in lista d'attesa in Europa. “Pezzi di ricambio” garantiti dall'Italia?
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