LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
Anno XXVIII n.23
15 Novembre 2012
SUL CASO DANESE DI CARINA MELCHIOR
CHIEDIAMO PAR CONDICIO
Sull'eclatante caso di Carina Melchior, sminuito dalle autorità trapiantistiche a banale mancanza di comunicazione fra medici e familiari, pubblicato da tutta la stampa compreso L'Eco di Bergamo, la Lega Antipredazione ha chiesto par condicio con la pubblicazione della seguente lettera di precisazioni (non ancora pubblicata).
* * *
Bergamo, 12 Novembre 2012
Egr. Direttore de L'Eco di Bergamo,
In relazione all'articolo apparso su L'Eco di Bergamo il 21 ottobre dal titolo "Una ragazza danese si sveglia dal coma prima dell'espianto" e successiva opinione dell'associazione Amici del trapianto di fegato dal titolo "Il caso danese qui è impossibile", vorremmo esporre alcune precisazioni.
1) Deve essere sottolineata la fondamentale differenza tra essere morti in arresto cardio-circolatorio e respiratorio documentato per un tempo protratto (che non permette trapianti) e la dichiarazione di cosiddetta "morte cerebrale" emessa a cuore autonomamente battente e sangue circolante sul paziente ventilato. Per i trapianti è necessaria la circolazione in atto: sarebbe ora che le due condizioni così diverse fossero chiarite ai cittadini ad evitare che la donazione sia considerata frutto di inganno. La morte dichiarata su base neurologica non è la morte come i cittadini intendono per tradizione. E', al contrario, una dichiarazione eseguita al capezzale del malato da tre medici: medico anestesista-rianimatore deus ex machina della situazione, neurofisiopatologo che poco sa della biochimica del cervello, medico legale che dovrebbe verificare che sia rispettata la legge. Questi medici verificano alcuni parametri stabiliti dai protocolli variabili di Stato per dichiarare che il paziente non potrà essere recuperato e lo dichiarano morto in anticipo sostituendosi a Dio nello stabilire chi far vivere e chi far morire.
2) In Italia non può verificarsi il caso di Carina Melchior perché l'interesse per gli organi è tale che se una persona è considerata dal rianimatore "morta cerebrale" il collegio medico confermerà soprattutto in quanto quel rianimatore sarà tra i tre che eseguono il cosiddetto accertamento.
3) Per il prelievo di organi non si "stacca la spina" come molti dicono, gli organi si espiantano mentre il sangue circola perché il cuore batte, ed il cuore batte perché la persona respira ausiliata dal ventilatore; anche nei casi in cui si prepara il prelievo di reni e fegato a cuore fermo da massimo 4-5 minuti, il circolo è mantenuto con l'ECMO, circolazione extracorporea. Per i non-donatori la ventilazione viene staccata d'autorità dopo dichiarazione di "morte cerebrale" e così l'eventuale errore diagnostico viene cancellato rendendo la morte sicura al 100%.
4)
Si deve dire con chiarezza che la Commissione Etica Danese ha ispirato il
suo Parlamento a riconoscere due varianti nel sistema della morte. C'è la morte
per i donatori che è dichiarata in anticipo per fini trapiantistici sulla base
dei protocolli, mentre per i non donatori si mantiene l'indirizzo tradizionale
che richiede anche l'arresto cardio-circolatorio e respiratorio protratto.
In Italia Carina non si sarebbe svegliata e sarebbe stata espiantata o estubata
in quanto la legge italiana non distingue tra la morte vera e quella
utilitaristica per i trapianti.
(Vedi nostro comunicato stampa n. 22 del
25/10/12).
Nerina
Negrello
Presidente
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