LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
Anno XXVII n.9
18 Maggio 2011
BIOTESTAMENTO OGGI RICOMINCIA L'ESAME
ALLA CAMERA
CI IMPONGONO DI VIVERE E CI IMPONGONO DI MORIRE
La “morte cerebrale” è
distanasia
di Stato o, se preferite,
eutanasia
di Stato. Una morte dichiarata d'autorità a cuore battente, imposta, ai
cittadini recalcitranti, da una legge votata da tutte le forze politiche
dell'arco istituzionale, laiche e religiose.
Nessun partito ha fatto opposizione nel 1993 alla “morte cerebrale”
voluta dalle lobby trapiantistiche e dichiarata da medici che hanno dimenticato
il giuramento di Ippocrate e al contrario obbediscono ai protocolli dannosi per
il paziente. L'hanno fatta passare come opposizione all'accanimento terapeutico.
Falsi e bugiardi! In 6 ore non c'è il tempo per una diagnosi di sede, estensione
e tipo di lesione. Serviva ai trapianti.
La Proposta di Legge per le Dichiarazioni
Anticipate di Trattamento DAT (PDL C. 2350) avrebbe dovuto liberare l'uomo dai
dogmi della tecnoscienza e dal potere medico, invece:
Il fronte cattolico teme che le DAT siano
la porta da cui passi l'eutanasia su scelta individuale, per cui dà al medico,
imbrigliato dal sistema, l'ultima parola, neutralizzando l'autonomia decisionale
del singolo, così come fu per la “morte cerebrale”.
Il fronte laico vuole le DAT per rifiutare
la nutrizione e l'idratazione forzate in caso di stato vegetativo, come diritto
della persona, ma i radicali hanno stravolto l'obiettivo propagandando
l'eutanasia individuale che va a sommarsi, non a sostituirsi, all'eutanasia di
Stato.
Gli intellettuali entrati nel dibattito con una critica verso la vita
forzata tecnologicamente non hanno ancora stigmatizzato l'esclusione dalle DAT
di chi ha lesioni cerebrali per traumi o malattia.
Solo rimuovendo la dichiarazione autoritaria di “morte cerebrale” e relative torture imposte per il cosiddetto “accertamento”, il tema tornerà nell'ambito della razionalità condivisa. Liberi di vivere per chi vuole cure e non essere liquidato in 6 ore, liberi di morire secondo natura per chi aborrisce la vita biologica secondo tecnologia.
Quindi la PDL
va integrata all'art. 1 comma 1 punto a) e punto b), come segue in corsivo:
a) riconosce e tutela la vita umana, quale diritto inviolabile ed
indisponibile, garantito anche nella fase terminale dell'esistenza e
nell'ipotesi in cui la persona non sia più in grado di intendere e di volere,
fino alla morte accertata nei modi di legge,
riconoscendo il diritto di opposizione alla
dichiarazione di “morte cerebrale” a cuore battente e quindi ai suoi
accertamenti.
b) riconosce e garantisce la dignità di ogni persona in via prioritaria
rispetto all'interesse della società e alle applicazioni della tecnologia e
della scienza, riconoscendo il diritto di opposizione alle indagini
strumentali del flusso ematico cerebrale (angiografia ecc) metodiche invasive e
pericolose anche mortali, e a tutti gli esami dannosi previsti per avvalorare
l'ipotesi del “coma irreversibile”, tra cui il dannoso test dell'apnea.
Bisogna tornare ad agire secondo scienza e coscienza, ed aborrire i
protocolli autoritari della sanità di Stato che ci ha resi cavie: quelli in
stato vegetativo per la sperimentazione cerebrale e quelli in morte
pseudo-neurologica per il ricambio d'organi.
Senza queste modifiche il testamento biologico
diventa una beffa. Meglio senza
legge.
Consiglio Direttivo
Presidente
Nerina Negrello
Vedi ns comunicato stampa del 27.04.2011
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