LEGA
NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
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nata
nel 1985
COMUNICATO STAMPA
Anno XXVI n.13
10 Ottobre
2010
10/10/2010
VIII GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE
OMICIDI GIUDIZIARI - OMICIDI SANITARI
La Lega Nazionale Contro la
Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente sollecita gli Stati a porre
fine non solo alle inumane sentenze giudiziarie, ma anche e soprattutto alle
sentenze sanitarie di “morte cerebrale”, finalizzate a crudeli e bestiali
espianti.
La sentenza di morte è da condannarsi
sempre e comunque perché indice di bestialità istituzionale.
Quindi perché “tu” che condanni la pena di morte sui cosiddetti delinquenti,
accetti e non condanni le sentenze autoritarie di “morte cerebrale”, dichiarate
su innocenti che hanno perso la coscienza per lesione cerebrale da incidente o
malattia? Sentenze a totale arbitrio medico, senza difensore.
Lo sai che la dichiarazione di “morte cerebrale” è una finzione imposta sulla
base di protocolli variabili di Stato? Una finzione utile agli affari della
chirurgia sostitutiva (espianti/trapianti), introdotta per proteggere medici e
chirurghi che squartano dall'ugola al pube, a cuore battente, senza anestesia,
per procacciarsi organi da trapiantare. Così facendo uccidono, ma non vanno in
galera né sulla sedia elettrica (là dove c'è) perché li protegge la legge dello
Stato, così come la legge di certi Stati ancora protegge giudici e boia.
Ma il boia ha più dignità di questi medici e di questi chirurghi, in quanto la
sua abilità consiste nella rapidità dell'esecuzione, mentre medici e chirurghi
espiantatori la morte la inducono con la tortura, sia prolungando l'agonia nella
ricerca del ricevente, sia mantenendo vivo il paziente curarizzato per varie ore
mentre lo svuotano/macellano come se fosse un “maiale di cui non si butta via
niente”.
Decine dei prigionieri dei bracci della morte sono risultati poi innocenti, similmente i traumatizzati cranici considerati “spacciati”, se strappati dalle mani di quelle carogne sadiche e trattati tempe-stivamente con terapie mirate (drenaggio etc), potrebbero essere salvati e alcuni furono salvati nonostante fossero considerati in “morte cerebrale”.
E' dimostrato che la classe
sociale ha un peso nel determinare chi viene condannato alla pena di morte e chi
viene dichiarato “morto cerebrale” per ricambio.
E' tempo di urlare al mondo questa vergogna, solo esseri infami possono colpire
a morte e freddamente chi è sequestrato in “rianimazione” e chi è sequestrato in
prigione.
Presidente
Nerina Negrello
Giornalisti e Associazioni |