LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
 Anno XXIV n.13
2 Luglio 2008

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NUOVO DECRETO PER FACILITARE LA DICHIARAZIONE
DI MORTE CEREBRALE E PROCACCIARE ORGANI PER TRAPIANTO
Estese indagini strumentali invasive per cercare segni di morte e non quelli di vita

Di nascosto, nel silenzio totale per paura di un dibattito pubblico, nell'omertà e collusione delle istituzioni sanitarie è stato emesso dall'ex Ministra Livia Turco il decreto 11 Aprile 2008 «Aggiornamento del decreto 22 agosto 1994, n. 582 relativo al: “Regolamento recante le modalità per l'accertamento e la certificazione di morte». Proprio ad un giorno dalla votazione del 13 aprile 2008 per l'elezione del nuovo Governo: prassi illecita e quindi impugnabile. Il decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 136 del 12/06/2008 ed entrato in vigore il 28/06/2008, va a semplificare il già infame decreto n. 582/94 per la dichiarazione di cosiddetta “morte cerebrale” a cuore battente.

Norma voluta dal Centro Nazionale Trapianti (Nanni Costa e le lobby trapiantistiche istituzionali), con l'alibi dello sviluppo tecnologico e strumentale, che ha predisposto e imposto nel totale arbitrio medico, in assenza di consenso, “indagini strumentali del flusso ematico cerebrale”, dannose per i pazienti, facendo assurgere tali indagini (angiografia cerebrale, ecc.) ad esami risolutivi in caso di difficoltà di diagnosi. Inevitabili le complicanze legate a questa metodica invasiva e pericolosa (anche mortale) e gli effetti collaterali dei mezzi di contrasto utilizzati, come ampiamente documentato nella letteratura internazionale specifica. Tale esame su soggetto con lesioni cerebrali è da condannare.
Proprio per questo motivo si crea un conflitto di interessi per i medici che eseguono tali esami, che nell'ammettere la presenza di flusso cerebrale andrebbero incontro alla denuncia dei parenti che possono contestare l'esposizione del malato ad un grave rischio non giustificato e non finalizzato al suo interesse ma all'espianto.
A tal proposito il prof. Dr Massimo Bondì, patologo e chirurgo generale, del Comitato medico- scientifico della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi afferma: “E' un insulto alla vita, perché iniettare un liquido di contrasto concentrato nelle arterie endocraniche, dove c'è già un edema e un ematoma, vuol dire aumentare la pressione endocranica e l'edema stesso, attuando così proprio il contrario di quello che una terapia medica finalizzata alla vitalità del tessuto cerebrale richiederebbe... Questa norma trasforma il medico in strumento di morte anziché di vita... Al contrario, infatti, in questi casi si deve eseguire un drenaggio trans-cranico tubulare aspirativo precoce dell'ematoma, il più precoce possibile, atto a diminuire l'ipertensione endocranica che porta, se non risolta, alla dichiarazione di “morte cerebrale”.
La corsa verso la “morte cerebrale” è data dalla riduzione dei controlli da tre a due, all'inizio e alla fine delle 6 ore del periodo di “osservazione”; riduzione a 6 ore anche per i bambini, contro le 12/24 del precedente regolamento per l'utilizzo dell'indagine del flusso ematico encefalico. Nel caso di “danno cerebrale anossico” cade l'obbligo delle 24 ore di attesa prima dell'inizio della osservazione se si ricorre alle indagini invasive del flusso ematico cerebrale. Si sviluppa il mercato immaginologico: per l'elettroencefalogramma
(EEG) si introduce l'utilizzo di strumentazione digitale che non mette però al riparo da errori e da possibili falsificazioni. Inoltre si conferma nel decreto Turco il “test dell'apnea”, già denunciato a livello internazionale come lesivo per il paziente.
La Turco si è avvalsa della L.578/93 art. 2 c.3 che attribuisce al Ministro della Sanità,
escludendo il Parlamento, la facoltà di modificare i protocolli per la dichiarazione di “morte cerebrale”. Chiediamo all'attuale Ministro On. Maurizio Sacconi di valersi della stessa legge per emettere un nuovo decreto che anteponga l'interesse dei malati in rianimazione a quello del procacciamento di organi per trapianto, sentite le associazioni dei cittadini coinvolte, come la nostra attiva dal 1985.

Consiglio Direttivo
Presidente
Nerina Negrello

 

 

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