LEGA
NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
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nel 1985
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COMUNICATO STAMPA |
GIROLAMO SIRCHIA
L'UOMO DEL NITp E DEL POLICLINICO DI MILANO,
EX MINISTRO DELLA SANITÀ
CONDANNATO PER TANGENTI
MA C'È UN PERICOLO BEN PIÙ GRANDE
Le tangenti sarebbero state pagate
per apparecchiature sanitarie ad ospedali milanesi quando Sirchia era primario
di ematologia al Policlinico di Milano, con assegni in dollari e altri in marchi
tedeschi emessi da case farmaceutiche multinazionali, una delle quali per
l'accusa avrebbe “stipendiato” per 20 anni la segretaria di Sirchia per un
valore stimabile a quasi un miliardo di lire.
Le accuse a vario titolo sono di corruzione, turbativa d'asta e appropriazione
indebita.
I giornalisti sempre preoccupati di difendere “l'onorabilità” dei “potenti” non hanno neanche menzionato che Sirchia è l'uomo della “promozione trapianti”. Decadendo per l'indulto la reclusione a 3 anni e cessando l'interdizione di 5 anni dai pubblici uffici per prossima prescrizione, ce lo ritroviamo a fare il despota nei settori del business degli espianti/trapianti, perché Sirchia raccoglie in sé un grande potere che getta una luce sinistra su tutto il suo operato, anche avvenire, pericolo ben più grande delle mazzette.
Sirchia nella politica sanitaria,
è sempre stato dentro fino al collo. Basta pensare alle sue cariche: primario e
direttore del Centro trasfusionale al Policlinico di Milano; fondatore,
direttore ed ora membro permanente del Consiglio Direttivo del NITp (Nord Italia
Transplant), agenzia di smistamento organi; segretario e tesoriere della
“Fondazione sangue del Policlinico”; membro
della CUF (Commissione unica farmaci); membro del Comitato tecnico scientifico
regionale, che stanzia oltre 10 miliardi annui solo per le rianimazioni lombarde
che più espiantano sotto il controllo valutativo del NITp stesso (un premio di
mortalità!), poi assessore ai servizi sociali di Milano.
Il 3 aprile del '90 il NITp del prof. Sirchia otteneva, con decreto dell'allora
ministro della Sanità De Lorenzo (poi condannato per associazione a delinquere),
la supremazia nazionale sulle agenzie di smistamento organi, decisione impugnata
per eccesso di potere dalle altre due agenzie private attraverso ricorso al TAR
e alla Corte costituzionale. Vinsero le altre e fu formulato con L.91/99 (Rosy
Bindi) un sistema di stampo pubblico di promozione dell'espianto/trapianto sotto
il controllo del Centro Nazionale Trapianti, altrettanto pericoloso.
Nel settembre 2000 il Commissario
del Policlinico di Milano mandò in pensione per raggiunti limiti di età il
primario Sirchia. I politici lombardi lo attaccarono e dovette ricredersi, sotto
la minaccia di licenziamento, solo per aver applicato la legge su un “uomo di
fama”, che venne reintegrato.
A coronamento nel 2001 fu nominato Ministro della Sanità e ovviamente, come i
predecessori, non emise il Decreto attuativo per la manifestazione di volontà in
donatori e non-donatori previsto dalla legge 91/99. Infatti il suo noto
scetticismo verso il silenzio-assenso non nasce da
rivendicazioni democratiche, ma dalla strategia del professore
che ritiene sia incauto aprire dibattiti e invece opportuno, “forzando la
legge”, espiantare gli organi con l'illegale autopsia-prelievo praticata su
corpi caldi a cuore battente (cd. morti cerebrali), aggirando la stessa legge
che stabilisce l'autopsia solo su cadaveri freddi in arresto
cardio-circolatorio-respiratorio. E' questo esproprio occulto che ha fruttato a
Sirchia la nomea di grande organizzatore per aver fatto crescere il numero di
espianti al Nord.
Sirchia in carcere non ci andrà e potrà sbandierare le 3 onorificenze della
Repubblica italiana: medaglia d'oro al merito ('90), Commendatore al merito
('94), Cavaliere di Gran Croce al merito ('98) per averci usato come cavie, ma
nessuno indagherà Sirchia nel settore espianti/trapianti perché danneggerebbe il
business criminale troppo caro all'Italia che punta a questo triste primato.
Presidente
Nerina Negrello
Giornalisti e Associazioni |