LEGA
NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
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COMUNICATO STAMPA
Anno XXIII n.2
22 marzo 2007
TRAPIANTATI ORGANI
INFETTI DA HIV
Ospedale Careggi–Firenze–13/14 Febbraio 2007
Non è errore umano ma di sistema anzi ideologico
Decreto 2 agosto 2002-Certificazione dell'idoneità degli organi
Tre trapiantati con organi infetti da HIV:
due uomini quarantenni e una donna di 27 anni. Uno già conclamatamente HIV
positivo, gli altri due già sepolti nel silenzio che è il dimenticatoio della
malasanità.
L'immediata tesi delle autorità sanitarie della regione Toscana e nazionali è
stata “errore umano: la biologa ha scritto 'negativo' al posto di 'positivo',
perdoniamola!”e “i biologi di
Pisa, addetti alle indagini per lo stoccaggio dei tessuti, sapevano dell'HIV il
giorno 16 e non hanno tempestivamente segnalato”. Scuse puerili ed offensive
dell'intelligenza degli italiani. Infatti se gli esami del sangue avessero
veramente segnalato un Hiv positivo, la biologa avrebbe dovuto per protocollo
ripetere l'esame e non trascriverlo. Ciò induce a pensare che il test dell'HIV
non fosse incluso nei primi esami al Careggi che hanno dato esito negativo (e
infatti lei ha scritto “negativo”). Inoltre, la scoperta dell'HIV dopo i
trapianti sono la prova provata che l'errore è di sistema, anzi di più, è
ideologico. Fame d'organi.
Infatti il Decreto 2 Agosto 2002
“Criteri modalità per la certificazione
dell'idoneità degli organi prelevati al trapianto(art.14, c.5, Legge 1 aprile
1999 n.91)” prevede
l'utilizzo di qualsiasi organo anche
infetto, ad eccezione di organi da
“donatore” positivo per HIV e da “donatore” positivo contemporaneamente per
HbsAg, anti-HBc e anti-HDV.
Per la ricerca
della presenza di tumori presenti o pregressi si effettua la sola “raccolta di
dati anamnestici, l'esame obiettivo e, se del caso,
l'esecuzione di analisi di laboratorio”. Qualora emerga la presenza di una
neoplasia è consentito il trapianto secondo le linee guida predisposte dal
Centro Nazionale Trapianti.
Legittimamente tutti si
domanderanno come si possa espletare l'anamnesi e l'esame obiettivo per la
ricerca di infezioni e tumori su un paziente in coma che non parla. Il ridicolo
supera l'approssimazione in tali criteri di indagine.
Quale la spinta
per tali ridicole linee guida? Ce lo dice Sirchia nel preambolo al Decreto:
“... l'impossibilità clinica di definire preventivamente, in termini
assoluti, l'idoneità di un organo al trapianto...”, “... la ridotta
disponibilità di organi utilizzabili rispetto alle richieste ... dei pazienti in
lista d'attesa conferiscono connotazioni diverse (più
“spigliate”ndr) alla disciplina sulla sicurezza del trapianto d'organo
rispetto a quella ... delle trasfusioni di sangue”
e ancora “Può dichiararsi ammissibile impiegare un organo non ottimale
che si renda disponibile a favore di un paziente che si trovi in urgente
necessità”.
Quindi il trapiantato non deve stupirsi se
gli trapiantano un organo più malato del suo, perché la valutazione dei medici è
soggettiva sulla base delle “caratteristiche del paziente ricevente”.
Il Decreto è consultabile su
www.antipredazione.org.
La Regione Toscana sembra aver adottato con
eccessivo zelo tali comportamenti disinvolti, che l'hanno resa leader in Italia
sia per numero di espianti, che per i brevi tempi di attesa.
Infatti nel 2006 il tasso di cosiddetti “donatori” segnalati dalle rianimazioni
toscane è arrivato a quota 74,3 per milione di abitanti su una media nazionale
di 34,7; nei tre Centri di trapianto toscani il tasso dei “donatori” usati è di
42,3 per milione, oltre il doppio della media nazionale, eseguiti 330 trapianti,
dimostrando una produttività trapiantistica pericolosa.
Ora gli ideologi del trapianto ad ogni costo puntano all'introduzione della tessera sanitaria informatizzata per sapere subito all'atto del ricovero in ospedale se il soggetto “caduto nella rete” è di buona qualità per essere fagocitato dal ricevente, o infetto da eliminare prontamente.
L'azienda ospedaliera informa che chi ha commesso l'errore potrà essere perseguito solo su querela di parte per lesione colposa, escludendo di procedere in prima persona. Ma i tre trapiantati perdonano in coro, non presenteranno nessuna querela e non avvieranno l'azione penale. Come potrebbero? Sono nelle loro mani. E verso chi della catena dei responsabili? Meglio il risarcimento di 6 milioni di euro, che la Regione è pronta ad anticipare in parte. Comunque i tre trapiantati oltre alla terapia immunosoppressiva, che li espone ad infezioni di qualsiasi genere, dovranno sottoporsi a terapie farmacologiche di frontiera. Perfette cavie.
Ancora più grave appare il superamento delle norme di legge
che impongono ai medici di segnalare all'autorità giudiziaria i casi
sospetti di reato. Forse per ottenere gli
organi sono stati chiusi troppi occhi di fronte ad una giovane donna di 41 anni
in coma per emorragia cerebrale da trauma cranico
occorsole tra le pareti domestiche.
In caso di lesione, coma o
morte sospette l'autorità giudiziaria avvia le indagini, compresa l'autopsia
medico-legale chiarificatrice, ma ciò avrebbe impedito l'espianto, che si esegue
sempre a cuore battente, mentre l'autopsia vera si fa solo a cuore fermo, come
insegna il caso di Federica Monteleone, il cui espianto è stato bloccato, ai
fini dell'autopsia, dagli stessi medici inquisiti per l'incidente avvenuto in
sala operatoria a Vibo Valentia, nonostante la pressione del padre per la
donazione.
Se il magistrato fosse stato edotto sulle sospette condizioni in cui la donna è
stata trovata, non avrebbe dato il nulla-osta per l'espianto, se l'ha dato
significa che non è stato informato puntualmente dai medici della “stranezza” di
quel trauma cranico inspiegabile.
Questa donna:
- Può aver subito una aggressione
in casa;
- Pare sia stata “donata” da marito e
familiari, ma per legge avrebbero solo potuto opporsi;
- E' stata torturata con l'espianto a
cuore battente (di fegato, reni e tessuti), sotto farmaci
paralizzanti;
- E' stata pure infangata agli occhi
dell'opinione pubblica per quell'HIV di cui era affetta.
Teoricamente si profila un nuovo modo di eliminazione in famiglia: basta donare
gli organi e nessuno indagherà sulle cause del coma, nasce la collusione di due
interessi. Si profila l'omicidio perfetto.
Il Procuratore capo di Firenze a lato del fascicolo aperto per lesioni colpose sui trapiantati infettati, a nostro avviso, dovrebbe aprirne un altro per indagare sulle cause del trauma cranico e sulla fretta di chi ha dichiarato la cosiddetta morte cerebrale a cuore battente, e di chi ha valutato gli organi dopo una impossibile anamnesi e un esame obiettivo altrettanto fasullo, perché lei non poteva comunicare.
L'ideologia del trapianto ad ogni costo, sviluppa una società di barbarie.
Presidente
Nerina Negrello
Giornalisti e Associazioni |