Giornalisti e Associazioni |
COMUNICATO STAMPA
27-Gennaio-1997
GRAVE ATTACCO ALLA LIBERTA'
DI STAMPA E DI PAROLA
DA PARTE DELLA “LOBBY” TRAPIANTISTICA
Un grave attacco alla libertà di
stampa e alla linea manifestazione del proprio pensiero sta per essere varato da
una parte del Parlamento.
Il testo unificato per i D.D.L. nn. 65 e 238 <<Nuove norme sulla organizzazione
dei prelievi e dei trapianti di organi parenchimali e di cellule>>, (redatto da
apposito Comitato Ristretto alla 12° Commissione del Senato), recita:
Art 15
(Campagna d'informazione e attività di vigilanza sull'informazione)
Comma 3. Il Ministro della Sanità promuove la correttezza scientifica delle informazioni diffuse attraverso la stampa e i mezzi di comunicazione radiotelevisivi ed accerta il contenuto di comunicati interviste, programmi o servizi che affrontino anche marginalmente tali problematiche in moda da prendere i provvedimenti previsti dall'articolo 7 della legge 5 febbraio 1992, n. 175, e provvedere alle eventuali richieste di rettifica in conformità alle vigenti leggi sulla stampa.
Il D.D.L., non prevedendo la possibilità dell'espressione di un'opinione medica “difforme” pur in presenza di un legittimo contraddittorio, appare violare l'Art. 21 della Costituzione.
E' assolutamente inaccettabile che in un Paese democratico e civile il pubblico dibattito di una qualunque questione debba prima subire il vaglio di burocrati supervisori della “correttezza dell'informazione” in base a una “verità di Stato”.
Il libero e pubblico dibattito e
confronto delle idee, la libertà di stampa e di manifestazione del libero
pensiero (che la nostra Costituzione garantisce), sono l'humus della democrazia,
sono l'unica speranza che una opinione minoritaria possa col tempo e la
discussione diventare pacificamente maggioritaria.
Anche in campo scientifico scoperte e sviluppo fondamentali che contraddicevano
stabilite certezze si sono spesso verificate al di fuori e/o contro la scienza
ufficiale delle “accademie”.
Stabilire “una verità” e imporla a tutti come l'unica corretta, pena processi e sanzioni, è un triste copione dei passati regimi e delle odierne dittature politiche e/o culturali come quelle che oggi il D.D.L. ha dimostrato spadroneggiarne in campo trapiantistico a tal punto da poter tentare di imporre la censura per legge di Stato a chi non è dei loro.
INVITIAMO I CITTADINI, SPECIE I GIORNALISTI, A REAGIRE PUBBLICAMENTE.
Ing. G. L. Gremo, Coordinatore
del Comitato Torinese della
“Lega Nazionale
Contro La Predazione Di Organi - Bergamo”