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COMUNICATO STAMPA n. 26
12-Dicembre-2002
“GEMELLI
DONATI IN GREMBO”
CONTRO LEGGE
I genitori: Michela Ingenito e Andrea Abagnale di Pompei
Abbiamo trasmesso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli il Comunicato – Esposto dell'11 dicembre sui “gemelli donati in grembo” contro legge.
Va ricordato che la Legge 91/99 art. 4 c.3 “Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti” stabilisce che: “Non è consentita la manifestazione di volontà (dei genitori) in ordine alla donazione di organi per i nascituri...” cioè per i figli che non sono ancora nati. Quindi questi genitori non dovevano rendere pubbliche le loro intenzioni, peraltro non attuabili.
Il loro comportamento illegale di fatto si è trasformato in protagonismo e pubblicità promozionale alla donazione dei figli malformati.
Va ricordato che la legge 578/93 e il DM 582/94 prevedono la dichiarazione di cosiddetta “morte cerebrale” (premessa agli espianti) sempre e solo su malati sotto ventilazione: quindi questi gemelli acranici sono esclusi perché, se sopravviveranno al parto, respireranno da soli.
Se venissero sottoposti a ventilazione sarebbe un abuso condannato dalle legge e dalla deontologia medica, perché tale ausilio non sarebbe fornito per curarli, ma solo ed esclusivamente per usarli come pezzi di ricambio.
Questi feti/bambini disgraziati, se nasceranno vivi, dovrebbero essere assistiti, non dal ventilatore, ma dalle braccia della mamma, per morire in pace, visto che i medici non possono curarli. Infatti c'è una terza via al di là dell'aborto e dell'espianto: è quella di vivere e morire in pace, senza preti che promuovono la donazione e senza aguzzini che squartano.
I genitori dovrebbero tornare alla loro funzione di protezione dei figli e aborrire la funzione di fornitori d'organi.
Nerina Negrello
Presidente