Lettera indirizzata al Direttore dell'Osservatore Romano dal Prof. Dott. Massimo Bondì, Patologo e Chirurgo Generale, L.D. Pat. Chir. e Prop. Clin. Università La Sapienza di Roma, M.D. General Surgeon Sidney-Australia, Presidente del Comitato Medico-Scientifico della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e La Morte a Cuore Battente, che segue l'intervento di Lucetta Scaraffia del 3 settembre 2008.

Gentile Prof. Giovanni Maria Vian, Direttore dell’Osservatore Romano

Interessato all’argomento della MORTE CEREBRALE sin dal 1969 (Ospedali d’Italia – Chirurgia, 5, 1969, XX), subito dopo il primo Trapianto di Barnard, Le invio un mio elaborato dal Titolo:
“Dimostrazione sperimentale della patogenesi del coma, mediante il collasso del Canale sinaptico unificato. Considerazioni fisiologiche e cliniche”. Edito dalla Minerva Medica. (Gazz. Medica Italiana, 3, 166, 6, 2007). Prossima la pubblicazione in Inglese.
In occasione del recente dibattito sulla “Morte cerebrale”, provocato dall’interessante articolo a firma, Lucetta Scaraffia, si è parlato del Coma più o meno reversibile, ma in nessuno degli interventi si è spiegato e/o definito il Coma, che costituisce un sintomo e non una Diagnosi. Il Canale sinaptico unificato, sede della formazione ed identificazione della coscienza, nei casi di ematomi conseguenti a traumi cranio-cerebrali collassa; per la compressione dell’ematoma, la Coscienza che circola in tale canale interneuronico viene bloccata ed i 150-200 miliardi di Neuroni (costituenti la Sostanza grigia dello strato corticale), cellule fondamentali del sistema nervoso centrale che producono la Coscienza, cessano di funzionare. Pertanto la Perdita della Coscienza s’identifica con il Coma. Il paziente dorme. La parola Coma etimologicamente viene dal Greco. C
ώma=sonno.
Le conclusioni del mio elaborato sono di ordine clinico e terapeutico.
In sintesi con la frase “90 minuti per salvare il cervello” metto in evidenza come con un DRENAGGIO TUBULARE PRECOCE della Cavità Cranica, Craniotomia evacuativa se necessaria, diminuendo la compressione delle Cellule neuronali da parte dell’Ematoma si possa evitare
il processo che nel tempo porta al Coma Irreversibile, causato dal collasso totale e persistente del Canale sinaptico unificato e dal blocco del sistema neuronale descritto.
Sarebbe pertanto auspicabile che, come già avviene per l’Infarto del Miocardio (Angioplastica precoce) e per l’Ictus cerebrale (Teams che intervengono entro 3 ore), fosse disponibile la presenza costante di Neuro-chirurghi negli Ospedali anche di periferia, per poter intervenire precocemente e finalisticamente. Così operando la cosiddetta MORTE CEREBRALE (accertata da discutibili decreti legislativi di Stato) verrebbe, se non eliminata, certamente sensibilmente ridotta nella sua frequenza. Ecco che la riduzione della frequenza della cosiddetta MORTE CEREBRALE entra necessariamente nella dottrina e negli interessi dell'Espianto-trapiantologia che purtroppo ha sancito il concetto di MORS TUA VITA MEA, che contrasta con la espressione “Unicuique suum”.
Organi vivi e vitali non dovrebbero essere prelevati da soggetti definiti cadaveri, che tali non sono, per la presenza di un cuore pulsante e circolazione in atto. La Terapia di drenaggio deve essere attuata il più precocemente possibile ad evitare un processo degenerativo progressivo che può essere fermato,ottenendo il risveglio del paziente.
Mi scuso per il lungo Excursus, ma l’argomento è di VITALE importanza.

Con stima e con i migliori saluti
                                                  a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.

                                                                                                                                Massimo Bondì
6 settembre 2008