Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

COMUNICATO STAMPA N.19
28-Settembre-2001


REPRESSIONE
AL TALK SHOW "PIANETA TRAPIANTI"

organizzato dall'ospedale Niguarda
Teatro Grassi -MI-

 

Le forze dell'ordine sono piombate ieri sera alle 21 davanti al Teatro Grassi per "arginare" 6 (sei) non-donatori, simpatizzanti della "Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" che tranquillamente distribuivano ai cittadini che accedevano al Teatro un volantino culturale e scientifico su espianti/trapianti.
Digos, carabinieri e polizia (auto e cammionette) chiedevano i documenti, negavano il
volantinaggio, vietavano lo striscione con la scritta "espianto/trapianto omicidio di stato", e anche impedivano ai sei di entrare a sentire le relazioni, nonostante fosse un incontro pubblico.
La presidente della "Lega Nazionale Contro la Predazione", Nerina Negrello, che seguiva
lo show dall'interno, al termine degli interventi chiedeva a Mirabella, conduttore dello show, di leggere l'art. 5 della legge 91/99 sui trapianti. Articolo che chiarisce come la schedatura dei cittadini - a favore o contro l'espianto - debba essere fatta, contrariamente a quanto facevano credere i relatori del Niguarda, del Centro Nazionale Trapianti e dell'Aido.
 Il rifiuto è stato totale e rabbioso: la lettura dell'art. 5 li spaventava perché avrebbe
smascherato quelle istituzioni che stanno agendo fuori legge nel raccogliere la "manifestazione di volontà" dei cittadini, senza le direttive del Decreto attuativo del Ministro della sanità, previsto dalla legge e atteso da due anni e mezzo.
Nel marasma dei veti e delle invettive dei trapiantisti e trapiantati presenti, che non
volevano che si leggesse l'art. 5, la Digos "invitava" la Negrello e chi la sosteneva ad uscire dalla sala.

Sembrerebbe che quando le persone esprimono un parere che si discosta dal Pensiero Unico e dagli interessi dei Gruppi di potere che sono dentro e sopra lo Stato, scatti la repressione.

 

Nerina Negrello
Presidente

 

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