Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

COMUNICATO STAMPA
03-OTTOBRE-2001 N.20


SU ESPIANTI/TRAPIANTI
IL DIRITTO DI CRITICA IN ITALIA NON ESISTE

LA QUINTA SEZIONE PENALE DELLA CORTE DI CASSAZIONE HA DICHIARATO
L' "INAMMISSIBILITA' TOTALE" DEL RICORSO

 

21.5.'95 Nerina Negrello, Presidente della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi, firmava un volantino che in sintesi affermava che "l'Aido diffonde dal '73 malainformazione" con la conseguenza che induceva all'espianto persone che, se fossero state correttamente informate, probabilmente lo avrebbero negato.

5.10.'95 Dr.a Enza Palermo, presidente dell'Aido, querelava Nerina Negrello perché avrebbe danneggiato l'immagine sua e dell'Aido.

17.12.'96 Il Pubblico Ministero richiedeva l'archiviazione della querela, ritenendo che Negrello   avesse soltanto manifestato liberamente il suo pensiero.

9.1.'97 Dr.a E. Palermo presentava opposizione all'archiviazione.

8.6.00 Nerina Negrello - difesa dall'Avv. Stefano Tessa del Foro di Torino -  veniva condannata ad 1 milione di multa e 10 milioni a titolo di risarcimento dalla II sez. penale del Tribunale di Bergamo. 

13.10.00 Nerina Negrello ricorreva in Cassazione, sostenendo, attraverso l'Avv. Titta Castagnino del Foro di Roma, l'insussistenza del reato per l'esercizio del diritto di critica.

21.9.01 La V sez. pen. della  Corte di Cassazione dichiarava l' "inammissibilità totale" del Ricorso.

 

La V sez. penale della Corte di Cassazione non ha riconosciuto:

1) L'illogicità della sentenza del Tribunale di Bergamo emessa nonostante la mancata ammissione delle prove documentali e testimoniali, ritualmente richieste e prodotte.

2) Il fondamentale esercizio del diritto di critica sancito dall'art. 21 della Costituzione.

3) In subordine, l'ingiustificata applicazione della sospensione condizionale della pena pecuniaria imposta dalla II sez. pen. del Tribunale di Bergamo.

Quindi, in questo Paese, pena la condanna per diffamazione, mi si vieta di dire che:  "Dal '73 l'Aido diffonde malainformazione e inganna le persone di buonafede... Quindi l'Aido è messaggera di morte e non di vita. E' una lobby politico-economica di copertura dell'industria trapiantistica. Usa il voto di scambio per ottenere leggi infami per il procacciamento di organi..." 

 

Però posso continuare a dire tutte le altre cose scritte sul volantino del '95 e che non mi sono state contestate:

Posso continuare a dire che l'Aido dal '73 ha omesso di informare i cittadini che l'espianto di organi quali cuore, fegato, polmoni, reni... si effettua solo da soggetto con respirazione ausiliata, a cuore autonomamente battente, non da cadavere come tutti intendiamo. Che ha confuso il prelievo di tessuti che avviene a cuore fermo con l'espianto degli organi che avviene sempre a corpo pulsante e circolazione attiva.

Posso continuare a dire che l'Aido si è battuta affinché certo coma ventilato fosse equiparato alla "morte cerebrale" e poi alla "morte totale" per imporla anche ai non donatori (L. 578/93).

Posso continuare a dire dire che l'Aido si è battuta per la riduzione dei tempi e semplificazione dei modi del protocollo della "morte cerebrale" raggiunto con D.M. 582/94.

Posso continuare a dire che l'Aido ha agito per la cancellazione del Collegio di tre medici per la "morte cardiaca precoce", ora osservata da un medico generico e 20 minuti di ECG (L. 301/93)

Posso continuare a dire che l'Aido si è battuta per il silenzio-assenso/esproprio che, dopo il Decreto del Ministro (non emesso), cancellerà il diritto della famiglia di fare opposizione (L.91/99)

Posso continuare a dire che l'Aido non condanna gli ospedali che praticano autopsie/riscontri diagnostici, illegali e incostituzionali, a cuore battente sui non-donatori, per rubare gli organi.

Il Tribunale di Bergamo ha sentenziato che "L'Aido è una associazione privata che non riconosce, fra i propri scopi statutari, quello di informare gli associati, e tantomeno, il pubblico, in ordine alle norme di legge, che, per definizione, si intendono conosciute e conoscibili dai cittadini, poco interessa,... il fatto che, nel resto del volantino la Negrello nella convinzione dell'esistenza di detto obbligo, quantomeno morale, informi il pubblico di aspetti che a suo avviso l'Aido dovrebbe divulgare e non divulga".

MA ALLORA SE L'AIDO NON HA IL COMPITO DI INFORMARE, CHE COMPITO HA ?

Perché l'Aido è stata cooptata nella Consulta Tecnica Permanente del Centro Nazionale Trapianti e le vengono assegnati i fondi per "promuovere l'informazione" (L. 91/99 art.2)?

Perchè entra nelle scuole dei minori a parlare di morte?

Perché nella Consulta Tecnica Permanente, composta da 35 membri (fra cui Aido, Admo e Aitf), non esiste neppure un rappresentante dei diritti dei non-donatori, che pure la L.91/99 riconosce?

Sembrerebbe che l'Aido sia intoccabile. Per certo questa sentenza la favorisce, 

in vista del rinnovo del contratto con la "Consulta" che scade il 19 novembre 2001.

Noi cittadini pensavamo che l'omissione reiterata di una informazione vitale quale la conoscenza del fatto che l'espianto di organi si pratica su corpo vivo pulsante, in vivisezione, fosse così grave da autorizzarci a dire che chi nasconde questa informazione fa malainformazione.

Ma dobbiamo prendere atto che è proibito offendere le associazioni pupille dell'apparato trapiantistico che possono, e forse devono, nascondere alcuni cruenti particolari per promuovere consenso e incuria su cui si costruisce la trapiantistica e il donazionismo dogmatico.

Il conflitto di interessi fra i cittadini a cui si nega la cura per destinarli alla "morte cerebrale"/ espianto e i cittadini che si appropriano a livello personale di organi altrui è incontestabile. E' evidente che lo Stato ha fatto una scelta di campo e cura gli interessi del mercato trapiantistico, promuovendo il pensiero unico e la censura.

Sarebbe tempo, dopo 30 anni, che i mezzi d'informazione favorissero un sistematico confronto fra l'Aido e la Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi  e che l'Aido rinunciasse alle querele che sono atti di violenza, che impongono all'opposizione un peso finanziario sproporzionato e che hanno come solo scopo quello di escludere, ledere e annientare chi non la pensa come i trapiantisti. 

In attesa di conoscere le motivazioni della Corte e criticare l'apparato documentativo, ricordiamo che il Tribunale di Bergamo nel mitigare la pena a L. 1 milione di multa aveva applicato le circostanze attenuanti generiche, nonché quelle particolari per aver Nerina Negrello "agito per motivi di particolare valore morale e sociale".

 

Nerina Negrello
Presidente

 

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