Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

COMUNICATO STAMPA
28-Novembre-2003 N.
15


LUISA MANFREDI
CONSIDERATA MORTA CEREBRALE DOPO SOLO UN'ORA
PRESSO LA RIANIMAZIONE DI NUORO ED ESPIANTATA

 

La Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente ha scritto alla madre di Luisa e al padre, Matteo Boe, presso il supercarcere di Perugia, per informarli del grave errore in cui sono caduti donando la figlia 14enne (sempre che sia vero!).

La Lega Nazionale ha trasmesso una lettera all'Unione Sarda, nonché a “La Nuova Sardegna”, e una missiva al sindaco di Lula per condannare il comportamento delle autorità locali che hanno esaltato l'espianto di questa minore, usandolo come mezzo di propaganda alla donazione. Seguono le due lettere.

 

c.a. Direttore e Redazione
      de L'Unione Sarda

 

Gentile Direttore,

        rileviamo che anche in Sardegna la lobby della trapiantistica lavora “tranquilla”, senza spunti critici né informazione corretta da parte della stampa, che all'opposto sembra abbia il compito di rendere i cittadini sempre più inermi di fronte alle sopraffazioni.
Leggiamo sul tg5.it del 27.11.03 che Luisa Manfredi dopo solo un'ora dal ricovero in rianimazione all'ospedale di Nuoro è stata considerata clinicamente in “morte cerebrale”. Un'ora non permette né una diagnosi (sede, estensione e tipo di lesione), né una prognosi, né una cura. Si ribadisce che i minori non dovrebbero essere donati e che comunque i familiari sono ingannati dai medici in quanto non informati che l'espianto avviene su una persona viva che ha perso la coscienza.
Cordialmente,

 

Nerina Negrello
Presidente

  

 

Egregia Maddalena Calia
Sindaco di Lula

 

Dalla lettura dei giornali e dai Telegiornali rileviamo che lei nel tentativo di attenuare il degrado di Lula ha dichiarato che “la famiglia, con grande generosità, ha autorizzato senza alcuna esitazione l'espianto di organi ricevendo tra l'altro l'assistenza e il conforto delle numerose associazioni di volontariato”. Con tali parole di rito e secondo noi poco vere lei ha ulteriormente aggravato la situazione di abbandono culturale del suo comune in terra sarda.
Doppia violenza su Luisa: prima gravemente ferita e poi macellata da famelici medici/chirurghi con l'appoggio delle autorità locali che, lungi dall'aprire gli occhi ai cittadini, esaltano un ottuso cosiddetto volontariato di appoggio al crudele sistema sanitario.
Alleghiamo lettera inviata alla stampa e un foglio base di informazione.
A sua disposizione per ulteriori chiarimenti,
Cordialmente,

 

Nerina Negrello
Presidente

 

 

Indice Comunicati

Home Page