Giornalisti e Associazioni |
COMUNICATO
STAMPA
28-Novembre-2003 N.15
LUISA MANFREDI
CONSIDERATA MORTA CEREBRALE DOPO SOLO UN'ORA
PRESSO LA RIANIMAZIONE DI NUORO ED ESPIANTATA
La Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente ha scritto alla madre di Luisa e al padre, Matteo Boe, presso il supercarcere di Perugia, per informarli del grave errore in cui sono caduti donando la figlia 14enne (sempre che sia vero!).
La Lega Nazionale ha trasmesso una lettera all'Unione Sarda, nonché a “La Nuova Sardegna”, e una missiva al sindaco di Lula per condannare il comportamento delle autorità locali che hanno esaltato l'espianto di questa minore, usandolo come mezzo di propaganda alla donazione. Seguono le due lettere.
c.a. Direttore e Redazione
de L'Unione Sarda
Gentile Direttore,
rileviamo che anche in Sardegna la lobby della trapiantistica lavora
“tranquilla”, senza spunti critici né informazione corretta da parte della
stampa, che all'opposto sembra abbia il compito di rendere i cittadini sempre
più inermi di fronte alle sopraffazioni.
Leggiamo sul tg5.it del 27.11.03 che Luisa Manfredi dopo solo un'ora dal
ricovero in rianimazione all'ospedale di Nuoro è stata considerata clinicamente
in “morte cerebrale”. Un'ora non permette né una diagnosi (sede, estensione e
tipo di lesione), né una prognosi, né una cura. Si ribadisce che i minori non
dovrebbero essere donati e che comunque i familiari sono ingannati dai medici in
quanto non informati che l'espianto avviene su una persona viva che ha perso la
coscienza.
Cordialmente,
Nerina Negrello
Presidente
Egregia Maddalena Calia
Sindaco di Lula
Dalla lettura dei giornali e dai
Telegiornali rileviamo che lei nel tentativo di attenuare il degrado di Lula ha
dichiarato che “la famiglia, con grande generosità, ha autorizzato senza alcuna
esitazione l'espianto di organi ricevendo tra l'altro l'assistenza e il conforto
delle numerose associazioni di volontariato”. Con tali parole di rito e secondo
noi poco vere lei ha ulteriormente aggravato la situazione di abbandono
culturale del suo comune in terra sarda.
Doppia violenza su Luisa: prima gravemente ferita e poi macellata da famelici
medici/chirurghi con l'appoggio delle autorità locali che, lungi dall'aprire gli
occhi ai cittadini, esaltano un ottuso cosiddetto volontariato di appoggio al
crudele sistema sanitario.
Alleghiamo lettera inviata alla stampa e un foglio base di informazione.
A sua disposizione per ulteriori chiarimenti,
Cordialmente,
Nerina Negrello
Presidente