Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

COMUNICATO STAMPA N.23
24-Novembre-2001


ANNIVERSARIO AIDO VERONA:
VENTICINQUE ANNI DI COLPEVOLI OMISSIONI
L’AIDO NON HA IL COMPITO DI INFORMARE I CITTADINI
ALLORA CHE COMPITO HA?

 

Alcuni non donatori veronesi, attivisti dell "Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" hanno ritenuto, in occasione dell’odierno battage pubblicitario dell’Aido, regalare ai veronesi 2000 volantini di corretta informazione, che l’Aido colpevolemnte omette favorendo l’apparato trapiantistico.

Infatti il Tribunale di Bergamo ha stigmatizzato che: ""L'Aido è una associazione privata che non riconosce, fra i propri scopi statutari, quello di informare gli associati, e tantomeno, il pubblico, in ordine alle norme di legge..." (8.6.2000).

Questo compito di informare i cittadini su espianti e trapianti, per statuto, se l’è accollato la Lega Nazionale Contro la Predazione dall’85, e dobbiamo segnalare ai cittadini che il documento di donazione emesso dall’Aido e dalle associazioni donazioniste da trent’anni a questa parte, costituisce cattiva informazione poiché chiede al cittadino di donare i suoi organi "dopo la morte".

Deve essere chiaro che un cadavere non può donare organi, per evidenti motivi biologici e che al contrario gli organi vengono prelevati da un malato (preferite moribondo?) che ha perso la coscienza.

 

Non è morto un corpo che respira, nel quale l’ossigeno si fissa nei suoi globuli rossi, il cui sangue circola sospinto dal cuore che pulsa, in cui il metabolismo degli organi e tessuti è presente.

 

Solo il cervello ha cessato alcune sue attività in maniera più o meno profonda a seconda della sede, estensione e tipo della lesione, ma non ha perso il controllo del funzionamento dei suoi organi.

Il moribondo, se ben curato, può riprendersi.

 

Il cittadino deve essere correttamente informato: egli dona la propria vita, non dona il proprio cadavere.

 

Nerina Negrello
Presidente

 

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