Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

COMUNICATO STAMPA
30-Marzo-2004 N.
12


ANNALISA DURANTE – 14 anni
OSPEDALE DI LORETO A MARE - NAPOLI

FERITA DAI CAMORRISTI GRAVEMENTE
UCCISA DAI MEDICI CON L'ESPIANTO DI CUORE,  POLMONI, FEGATO...
DONATA DAL PADRE INSIPIENTE O INGANNATO

 

L'abbiamo dichiarato per Nicholas Green nel '94, lo ripetiamo oggi per Annalisa: “E' stata gravemente ferita dai camorristi, ma sono i chirurghi che l'hanno uccisa con l'espianto di cuore, polmoni, fegato... praticato sul suo corpo vivo e pulsante sotto ventilazione”. E questo a causa di una frode scientifica legalizzata che ha equiparato il coma ad una fasulla “morte cerebrale”.

Il termine “coma irreversibile” che scatta subito per la povera gente, ma non è mai pronunciato per i politici e le persone importanti per i quali vige la speranza ad oltranza e ricoveri  protratti per molti giorni, è indicativo di una crudele funzione dei proletari destinati al ricambio di organi all'interno di questa società di predatori.

E' ingiusto che l'ignoranza e il disorientamento dei genitori ricada sui figli minori di 18 anni.

Basta un solo genitore ad impedire l'espianto; ma i medici lo hanno detto alla madre?

Il padre è stato troppo  frettoloso a dichiarare già il mattino seguente che avrebbe autorizzato l'espianto. Un tempo palesemente non sufficiente per una seria diagnosi di sede, estensione e tipo di lesione.

I genitori che donano i figli minori sotto la pressione dei medici, perdono comunque il diritto naturale di essere chiamati padri e madri, perché non hanno assolto al loro primo dovere che è quello di difendere i figli dalla bramosia degli espiantatori/trapiantatori   numerosissimi negli ospedali italiani.

I chirurghi sono a loro volta ricattati da una legge iniqua (L. 91/99 art. 16), che dà alle regioni il potere di revocare l'idoneità al trapianto e ai finanziamenti a quelle strutture che abbiano eseguito meno del 50% dell'attività minima prevista dagli standard stabiliti dal Ministro della Sanità: una punizione di improduttività che ci fa rischiare la vita.

La ragazzina di 14 anni non è proprieta né dei genitori né dello Stato. Aveva diritto di essere curata ed eventualmente di morire in pace, non nella tortura.

 

 

Nerina Negrello
Presidente

 

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