Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

COMUNICATO STAMPA n. 15
10-Maggio-2002


 

volantino diffuso alle autorità
e a tutti gli studenti dell'Istituto Galilei

 

 

IL TRAPIANTO DI FEGATO “IN DIRETTA” DIVENTA SPETTACOLO

gli studenti della classe III C dell'Istituto Galilei di Caravaggio (Bg)

NON AVRANNO UNA “LEZIONE DI BIOLOGIA”
MA UNA LEZIONE DI SADISMO E CINISMO !

Al Policlinico di Milano il14 maggio
subiranno una nuova forma di propaganda al trapianto e alla 'donazione'

 

 

Se avessero onestà intellettuale la vostra insegnante e la psichiatra  di appoggio, prima di farvi vedere un  trapianto di fegato in diretta al Policlinico, vi mostrerebbero un espianto di organi quali cuore, fegato, polmoni, reni da un giovane della vostra età. 

Infatti non può esserci trapianto senza prima un espianto che viene eseguito su una persona che ha perso la coscienza, in coma ventilato, alla quale vengono dati farmaci paralizzanti affinché non si contorca sotto il bisturi del chirurgo espiantatore. 

Gli organi non crescono sugli alberi e le statistiche dicono che ragazzi tra i 14 e i 18 anni hanno un numero maggiore di incidenti stradali rispetto alle persone con più di 25. Quindi siete voi giovani i potenziali fornitori di organi di futuri trapianti ! 

Semmai sarebbe vostro interesse che la vostra insegnate vi spiegasse come evitare  un incidente e come difendervi dai facili espianti.

Dovrebbe dirvi la verità sul rovente dibattito scientifico internazionale che denuncia la cosiddetta “morte cerebrale” a cuore battente come una  finzione scientifica finalizzata all'ottenimento di organi per trapianto.

 

CHE SENSO HA VEDERE UN TRAPIANTO DI FEGATO IN DIRETTA PER VOI ? Vedreste vivisezione e sangue. Niente di più. Non è certo un problema dei giovani, semmai degli adulti che hanno abusato di alcol, farmaci, alimenti nocivi... per anni.

Non devono gli adulti scaricare sui giovani la loro paura di malattia e di morte, le loro speranze, malposte, di sostituzione degli organi malati, preparandovi a considerare il corpo umano come un puzzle, come una macchina a cui si cambiano i pezzi.

Prima vi fanno applaudire il trapianto come eccelsa espressione della tecnologia e poi vi domandano di donare gli organi, tacendovi che il trapiantato a causa dei farmaci immunosoppressori sarà preda di tumori (Aids indotta), sempre che non muoia direttamente di trapianto, e che il donatore viene ucciso.

 

Forse la vostra insegnante farebbe meglio a parlarvi di anatomia e fisiologia dell'apparato sessuale, del controllo della riproduzione, del piacere della comunicazione che è più consono alla vostra età e soprattutto dovrebbe parlarvi di prevenzione primaria (stile di vita e di alimentazione che mantiene l'uomo in ottima salute) per evitare farmaci, chirurgia e gli osceni trapianti che sono antietici e antisociali altre che antiscientifici.

 

È un diritto dei ragazzi vivere in positivo la vita e quindi affrontare i problemi mano a mano che si fanno le ossa.    Catapultare i minori nel pensiero unico della malattia, producendo ipocondria o sensi di colpa verso i malati, è immorale perché gli toglie l'estetica della vita e inquina la giovinezza.

 

Domandate all'insegnante cosa intende per educazione: forgiare uomini pensanti o condizionarli agli interessi degli adulti e dei poteri?

Domandate a vostra madre se veramente ha condiviso l'iniziativa oppure non ha avuto la forza morale di opporsi all'insana proposta.

Domanda a te stesso: e se fosse un esperimento programmato a tavolino dalla psichiatra dell'ospedale per studiare gli effetti mentali della visione di un trapianto sui minori ?

Non lasciatevi ingannare !

Non dovete avere fretta di crescere nella visione della violenza dell'espianto, del trapianto, del sangue e del bisturi.  Se andrete a quello spettacolo dopo sorriderete di meno.

 

 

 

Nerina Negrello
Presidente

 

 

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