Giornalisti e Associazioni |
COMUNICATO STAMPA n. 28
18-Dicembre-2002
BARBARA SPONZA, TRIESTINA
MORTA PER TRAPIANTO ALL'OSPEDALE DI PADOVA il 16.12.02
IL VANTATO “RECORD” DELL'AZIENDA OSPEDALIERA HA FATTO FLOP
Nella società senza pietà, ride bene chi ride ultimo
Non fu pianta la giovane moldava di 28 anni, clandestina a Vicenza, sola in Italia, che in meno di 6 ore, ancor prima dell'accertamento della cosiddetta “morte cerebrale”, era stata offerta a pezzi sul mercato istituzionale del trapianto.
Fu espiantata a cuore battente di tutti i suoi organi fra la stolta felicità di malati famelici in attesa di trapianto (e loro familiari) e nella perversa libidine di 5 équipe (150 persone ben pagate) che si sono susseguite per 20 ore per scavare quel corpo come branchi di iene e trapiantarne i pezzi.
Pertanto non merita lacrime la 41enne Barbara Sponza, morta per trapianto dopo 46 giorni dall'operazione che l'aveva illusa di poter vivere con i due polmoni nuovi della giovane moldava, né compassione la sua famiglia che cancellò la sofferenza dell'altra per proprio illusorio vantaggio.
Ora la morte è toccata a lei e si ferma finalmente il tam tam della felicità a spese altrui, del protagonismo medico, del cinismo della stampa, della superficialità popolare. La piangeranno solo quelli che non potranno più raccogliere fondi per sentirsi buoni, incuranti di fare pubblicità ad un turpe mercato assassino.
Nerina Negrello |
Silvana Mondo |