Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

COMUNICATO STAMPA n. 27
13-Dicembre-2002


OSPEDALE CIVICO DI PALERMO
VERONICA - 5 ANNI - E' MORTA DI SPERIMENTAZIONE E TRAPIANTO
il 13 dicembre 2002
la prima vittima fra gli 8 trapiantati nella “Notte di Erode”
SI PUO' TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO PER LA FINE DELLA CRUDELE DOPPIA SPERIMENTAZIONE

  

Veronica è servita per una doppia sperimentazione di stampo nazista, ad opera dell'équipe di Marcelletti, autorizzata in via straordinaria, in deroga ai parametri previsti dall'Istituto Superiore di Sanità, al Civico di Palermo.

Il curriculum delle torture inizia già ai primi dell'anno quando Veronica subì due interventi chirurgici per impiantare due pace-maker alla distanza di 6 giorni uno dall'altro all'ospedale di Taormina.

Continua la tortura il 29 agosto '02 quando Veronica fu ancorata al cuore di Berlino per oltre 3 mesi. Una pompa monouso con due ventricoli che pulsavano fuori dal suo corpo. Immobile, tracheotomizzata per la ventilazione forzata che le impediva l'uso delle corde vocali, sotto psicofarmaci per impedirle di strapparsi i tubi.

Questo trattamento fatto su un cane l'avremmo chiamata vivisezione.

Ma l'ideologia del “salviamo la vita”, passe-partout di ogni tortura, ha reso i cittadini cavie ideali di sperimentatori senza scrupoli.

Infatti l'8 dicembre continua la sperimentazione e Veronica viene trapiantata con il cuore di un ragazzino di 9 anni, in coma a Ferrara per un tumore al cervello e dichiarato, con falso scientifico, in “morte cerebrale”. Suo padre aveva risposto all'appello lanciato da Marcelletti, tramite i mass-media, per la ricerca di un cuore, ma certo quel padre non sapeva che donare il figlio significava farlo espiantare a cuore autonomamente pulsante.

Questo Cuore senza nome, proveniente dall'ospedale di Ferrara, era sovradimensionato per Veronica, perché il cosiddetto “donatore” pesava 40 chili, mentre Veronica ne pesava soltanto 10.

 

Il tragico e prevedibile risultato è il seguente: 4 giorni fra emorragie irrefrenabili, blocchi renali, infezioni, farmaci antirigetto ecc. per impedire a tutti i costi un fallimento che avrebbe azzerato la propaganda della “notte di Erode” (8 trapianti pediatrici simultaneamente) e che avrebbe danneggiato il nome dell'équipe di Marceletti e quella coadiuvante dell'ISMETT.

Questo è un esempio lampante di come la morte possa essere più amica che non la violenta medicina e chirurgia sperimentale ufficiale!
Morendo Veronica ha schivato una successiva probabile morte per tumore acquisito dal cervello del ragazzino malato.
I genitori, fatti passare dalle blandizie mediche come degli eroi, ci riferisce la stampa, hanno ringraziato il torturatore ed ora lo consolano per il fallimento conseguito.

Povera gente!

 Nerina Negrello
Presidente

 

 

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