Giornalisti e Associazioni |
COMUNICATO STAMPA n. 24
10-Dicembre-2002
NOTTE TRA L'8 E IL 9 DICEMBRE
2002
LA
NOTTE DEL CRIMINE O NOTTE DI ERODE
SOTTO IL RICATTO DI PRODUTTIVITA' ?
Medici, chirurghi, legislatori, familiari, giornalisti:
tutti coinvolti nelle macellazioni a cuore battente e nei trapianti plurimi
Ferrara, Milano, Palermo, Roma, Torino, Genova
Due bambini di 5 e di 9 anni sono stati macellati, tiepidi e pulsanti, per promuovere plurimi trapianti di cuori, fegati, reni su otto bambini cavie.
Otto
bambini cavie sono stati destinati alla tortura del trapianto e forse alla morte
da medici e chirurghi, dominati dall'ambizione e dalla mania di sperimentazione,
che forse hanno agito sotto la pressione degli standard minimi dell'attività di
trapianto, ovvero sotto il ricatto delle quote di produttività. Infatti
secondo la legge (L.91/99, art. 16, comma 2) la Regione può
“revocare l'idoneità a quelle strutture che abbiano svolto
nell'arco di un biennio meno del 50% dell'attività minima (di trapianto)
prevista dagli standard”
stabiliti dal Decreto del
Ministro della Sanità.
Il Direttore del Centro Nazionale Trapianti, Nanni Costa, è “affaticato”, ci
dice la stampa, ma è bene sapere che è pagato 240 milioni di lire all'anno (L.
91/99, art.8 c.7) con contratto privato di 5 anni per far funzionare la rete
dell'inganno e della macellazione. Poco per lo squallido compito, troppo se
pensiamo che i genitori che forniscono la materia prima, bambini vivi sottoposti
al falso scientifico di una dichiarazione di “morte cerebrale”, ricevono solo
ringraziamenti e blandizie e sono usati come utili idioti.
Nanni Costa è affaticato, ma orgoglioso. Suo è il merito di aver realizzato la rete dei Coordinatori dei trapianti sul modello spagnolo. In genere coordinatori anestesisti, vere e proprie “spie” all'interno delle rianimazioni che hanno il compito di controllare quei medici che vorrebbero curare secondo scienza e coscienza oltre i limiti e i tempi imposti dalla legge e di segnalare immediatamente la presenza di un malato da espiantare se presenta le condizioni dei protocolli dello Stato. Coordinatori che hanno anche il compito di adottare tecniche psicologiche per convincere la famiglia a firmare la donazione di un parente, falsando la legge che all'opposto prevede che la famiglia abbia solo il diritto di opposizione. Nessuno può donare un altro e comunque è immorale che i genitori donino i figli minori.
Nerina Negrello
Presidente