Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

COMUNICATO STAMPA
12-Aprile-1999


PRESENTATA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
S.E. OSCAR LUIGI SCALFARO

ISTANZA DI SOSPENSIONE DELLA PROMULGAZIONE E RINVIO ALLE CAMERE

(ai sensi dell'art. 74 della Costituzione)

DELLA LEGGE (DDL 55/B), del SILENZIO-ASSENSO, approvata il 31.3.'99
"DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PRELIEVI E DI TRAPIANTI DI ORGANI E TESSUTI"

 

E' opinione della "Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi-Bergamo" che la Legge approvata sia strutturalmente incostituzionale perchè viola gli Artt. 2, 3, 8, 10, 13, 23, 24, 32, e altri della Costituzione.

Questa associazione ha presentato al Presidente della Repubblica formale richiesta affinché, prima di promulgare la legge, rivolga un messaggio motivato alle Camere per chiedere una nuova deliberazione, per stimolare una più approfondita valutazione dei riflessi etici, sociali e giuridici, connessi all'espianto d'organi e prelievo di tessuti, ottenuti senza l'esplicita volontà della persona e nonostante l'opposizione della famiglia.
L'espianto di organi è sempre praticato su persona a cuore battente e circolazione attiva, dichiarata morta cerebrale per convenzione di legge, ma non morta per legge di natura, mentre il prelievo di tessuti è praticato dopo soli 20 minuti di arresto cardiocircolatorio.

Recita infatti l'art. 32, comma 2, inciso 2, del Titolo II della Costituzione, relativo ai Rapporti etico-sociali, che: "La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona...".

A sua volta l'art. 23, Titolo I, relativo ai rapporti civili, dispone che "Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge".

Non c'è alcun dubbio che la legge sugli espianti/trapianti, nella attuale formulazione, viola senz'altro "i limiti imposti dal rispetto della persona", non essendo atto rispettoso della persona e della sua personalità quello di imporre al cittadino un "fare" per sottrarsi a qualcosa che non vuole subire e che, per di più, riguarda e coinvolge la sfera più intima, più riservata, più sacra della propria individualità o di quella delle persone a lui care o da lui rappresentate.

E' indubbio che considerare assenso il silenzio è atto di negazione della persona.

Né si dica che l'art. 23 conferirebbe legittimità costituzionale all'art. 32, per essere nello stesso sancito che l'impostazione (in questo caso quella di dichiarare il dissenso) avverrebbe comunque "in base alla legge2 (quella approvata dal Senato il 31 marzo '99), perché non può essere promulgata una legge che trovi già ostacolo insormontabile nel divieto di "violare i limiti imposti dal rispetto della persona" (art. 32).

Disponibile testo della Istanza pag. 9

 

Nerina Negrello
Presidente

 

P.S.

L'Istanza di sospensione della promulgazione, composta da 9 pagine, è stata presentata
il giorno 11 aprile al Presidente della Repubblica.

Nessuno ancora sapeva che Oscar Luigi Scalfaro aveva già firmato il 1 aprile la legge votata il 31 marzo al Senato. Chiaramente legge prefirmata.

In data 20 aprile il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, nella persona del Dr. Luigi delli Paoli ci risponde "... A riguardo debbo risponderLe che il Capo dello Stato ha esaminato con molta attenzione l'atto in questione, ma non ha rilevato motivi per la richiesta di una nuova deliberazione da parte del Parlamento".  RISPOSTA INGANNEVOLE. 

Infatti l'art. 74 della Costituzione prevede che il Presidente della Repubblica promulghi entro 30 giorni dall'approvazione delle Camere, prima della promulgazione può chiedere alle stesse una nuova deliberazione. Avendo il Capo dello Stato promulgato la legge 91 già il 1 aprile, la risposta della Presidenza della Repubblica risulta essere una presa in giro, esempio palese di pura arroganza politica in quanto prima finge di  esaminare le nostre argomentazioni ai fini di una eventuale nuova deliberazione e poi finge di giudicarle immotivate. Bastava che rispondessero: "Legge già promulgata”. Senza fare la pantomima.

È palese che il Presidente della Repubblica non ha avuto il tempo di leggere e valutare il testo del provvedimento. La sua funzione è stata solo quella di dare legalità costituzionale alle scelte delle lobby.

 

 

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