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COMUNICATO STAMPA
 Anno XXXVII n.14
25 agosto 2021

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AVV. PROF. PAOLO SCEUSA
ALTO MAGISTRATO DI CASSAZIONE
GREEN PASS - APPELLO A TUTTI I LIBERTARI

“Questo è un appello a tutti i libertari”. Inizia così il video-messaggio realizzato dal Prof. Paolo Sceusa, Presidente emerito di sezione della Suprema Corte di Cassazione.

Un duro allarmato discorso sul green pass e su quella strana “dimenticanza” - nella versione italiana della Gazzetta Ufficiale europea - di una parte del testo originale, proprio le parole “o hanno scelto di non essere vaccinati”, che vietano di discriminare i non possessori di green pass che non hanno voluto vaccinarsi. Questa omissione non è casuale, manifesta un piano criminale contro gli italiani.

Il messaggio del prof. Sceusa, duro, fiero e vibrante, chiama tutti i cittadini alla coerenza e all'azione immediata per la difesa individuale e collettiva dei diritti fondamentali e della Costituzione prima che sia troppo tardi.
Diffondi l'appello!

Green pass - Appello a tutti i libertari: https://www.youtube.com/watch?v=Sl7UMZGfc-w

Questo è un appello a tutti i libertari, e non dico “a tutti i democratici” perché purtroppo la categoria include ormai in molti tra gli autoritari della peggior specie sotto mentite spoglie.

Questo appello è rivolto a tutti i libertari che come me vivono in questa nuova era dominata dal covid-19, indipendentemente dal fatto che siano guariti, vaccinati, negativi o positivi ai tamponi o non vaccinati per impossibilità o per scelta. Queste sono infatti tutte categorie delle quali la neo-democrazia della divisione si nutre per involversi in qualche cosa di abominevole.

Io sono un giurista e sono un libertario. Ho passato tutta la vita a cercare di trasformare la legge in giustizia, perché credo che si possa tentare di conseguire quest'ultima solo attraverso la prima. Ma è un tentativo che vale la pena di essere compiuto solo finché sussiste la fiducia nella buona fede di chi è chiamato al compito di farle e poi di promulgarle e infine di pubblicarle, le leggi.

So benissimo che quella fiducia è stata tradita molte volte e allora ho confidato in quei correttivi alle leggi ingiuste che passano attraverso nuove leggi migliori, oppure attraverso le corti che giudicano la compatibilità delle leggi coi diritti assoluti e inalienabili. Quelli appunto più cari ai libertari, ai quali mi rivolgo. Orbene tutto questo meccanismo di leggi, di giudizi, di impugnazioni, tutto questo castello, si regge in definitiva e sostanzialmente su di un patto di lealtà, infranto il quale il castello si dimostrerà fragile e caduco, come una costruzione fatta di sabbia.

Non mi interessa di difendere le ragioni più o meno fondate di chi crede migliore questo o quell'atteggiamento di contrasto al virus. Mi interessa invece, da giurista, schierarmi fieramente contro chi stia violando il patto di lealtà di cui ho detto.
Ho ravvisato questa gravissima violazione del patto di lealtà fra potere e cittadini nella pubblicazione del testo in italiano del considerando n. 36 del Regolamento n. 953 del 2021 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021, Regolamento che disciplina il cosiddetto “green pass europeo”.

Mi riferisco alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 15 giugno 2021, ripeto, versione italiana, del considerando n. 36, dal quale è stata saltata una parte del testo originale, e precisamente delle parole: “o hanno scelto di non essere vaccinate”. La norma è quella che prevede la necessità di evitare, il che equivale a un divieto, che gli stati membri dell'Europa introducano discriminazioni - anche indirette - verso le persone che non abbiano il green pass perché abbiano semplicemente scelto di non essere vaccinate.

Ecco: le parole “hanno scelto di non essere vaccinate” sono state omesse dalla pubblicazione della Gazzetta Ufficiale europea per gli italiani. Questa omissione successivamente alle proteste di alcuni accorti giuristi è stata corretta con una rettifica pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, sempre per l'Italia, del 5 luglio 2021, dove le parole omesse sono state finalmente svelate alla stregua di un banale errore materiale.

Ebbene gli errori di pubblicazione dei testi normativi sono comuni e le rettifiche sono quindi nella norma. Tuttavia in questo caso l'errore mediante omissione della prima pubblicazione riguardava proprio il divieto di discriminare i non possessori di green pass che per scelta non hanno voluto vaccinarsi. Anche per loro, cito testualmente, il green pass “non dovrebbe costituire una condizione preliminare per l'esercizio del diritto di libera circolazione o per l'utilizzo di servizi di trasporto passeggeri transfrontalieri quali linee aeree treni pullman traghetti o qualsiasi altro mezzo di trasporto. Inoltre presente regolamento non può essere interpretato nel senso che istituisce un diritto o un obbligo a essere vaccinati”. Testuale.

Certo, la norma europea riguarda i servizi di trasporto transfrontalieri, ma è significativo che né l'errore, né la rettifica di quell'errore siano mai stati evidenziati dai principali mezzi di informazione, né dal governo italiano né da alcuni dei maggiori esponenti politici italiani, o almeno per quanto mi consti.

Ebbene è il combinato tra quell'errore, la sua tardiva rettifica, la usuale tecnica a puzzle per cui non si riporta mai la norma per intero così come integrata con la sua correzione, ma solo e soltanto le parole prima omesse; il silenzio sul vero testo di legge da parte dell'informazione televisiva e giornalistica di massa, del governo e dei politici che lo sostengono, e anche di quelli della sparuta opposizione; ebbene questo combinato, dicevo, mi appare come un'inaudita e gravissima rottura di quel patto di lealtà che lega i cittadini all'ordinamento, attraverso le leggi.

E allora questo mio appello vuole essere un invito alla massima allerta, perché chi fosse stato, eventualmente, capace di arrivare al punto di alterare scientemente la fonte ufficiale di conoscibilità di una norma di legge allo scopo di poter discriminare limitando i movimenti interni dei cittadini italiani, laddove non è consentito farlo quando si muovono in Europa come cittadini europei - e questo non credo sembri un assurdo logico giuridico solo a me – ebbene, chi fosse capace di arrivare a un tanto, allora sarebbe forse capace di arrivare a qualsiasi altra cosa.

Non possiamo stare a guardare inerti gli strepiti di un neo totalitarismo sia pure ammantato da proclamate ragioni di salute pubblica.

Tutti siamo coinvolti, comunque la pensiamo sui vaccini, qualunque competenza o funzione abbiamo, madri padri figli studenti disoccupati lavoratori insegnanti forze armate professionisti medici giuristi scienziati, qui si tratta dei diritti fondamentali di tutti e di ciascuno.

Nessuno deve essere lasciato solo. Uniamoci e organizziamoci a difesa individuale e collettiva di quei diritti, contro chiunque osi attentare al loro libero e inalienabile esercizio.

Facciamolo qui e ora, per carità.

Facciamolo per via sia giudiziaria che politica.

Ne cives ad arma ruant!

***

Trascrizione della Lega Antipredazione

Lega Nazionale
Contro la Predazione di Organi
e la Morte a Cuore Battente
www.antipredazione.org

 lega

 

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Fonte:
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