Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

Ospitiamo il Comunicato Stampa dell'AEDfemminismo
sulla violenza sanitaria
in quanto gruppo promotore,
 nel 1985 della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi


AEDfemminismo
Associazione Educazione Demografica

Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 BERGAMO
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C
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COMUNICATO STAMPA
21 Settembre 2012

IL DONATORE VIVENTE E' DONNA
Il “femminismo istituzionale” non ci ha salvate

L'Appello indirizzato al periodico nazionale “Noi donne” il 1° novembre del 1986 prendeva spunto dall'indignazione per l'ondata di propaganda a favore della donazione di un rene da viventi sani, donne sane, ed oggi è più che mai attuale (riportato di seguito).
Il trapianto di rene prosperava dal 1967 con Legge 458 all'ombra della “teoria dell'amore” per familiari ed estranei. Quell'Appello vibrato a “Noi donne” voleva promuovere un dibattito nazionale, ma non penetrò l'intelligenza e responsabilità dell'élite del “Movimento delle donne” legate ai partiti. Nel conformismo emancipatorio si sono fatte irretire negli oscuri meandri del sistema del profitto.

Senza baluardi il processo predatorio si è esteso inesorabilmente: rene (dal 1967), midollo osseo (dal 1989), parte di fegato (dal 1999), cordoni ombelicali (dal 2001), e recentissima una legge che nasce da tre disegni di legge unificati per il prelievo parziale di polmone per adulti, di polmone per bambini, di pancreas, di intestino (DDL 3291 approvato il 13/09/2012).
Dove erano le donne? Dove sono state? Dove sono ora? Alcune sono in Parlamento a firmare leggi ignominiose, molte nelle corsie degli ospedali ad espiantare altre donne rendendole menomate, altre a dare sostegno psicologico e motivazionale a questo orrore “in nome dell'amore”, …tutte sotto la guida di uomini al potere.

E' utile e doveroso conoscere le parlamentari che hanno proposto e sottoscritto quest'ultima legge: Binetti Paola (PD) proponente, Miotto Anna Margherita (PD) proponente, Turco Livia (PD), Lenzi Donata (PD), D'Incecco Vittoria (PD), Pedotto Luciana (PD), Bossa Luisa (PD), Farina Coscioni Maria Antonietta (PD), Murer Delia (PD), Sbrollini Daniela (PD), De Nichilo Rizzoli Melania (PDL). Gli altri sette firmatari sono uomini: Palumbo (PDL) proponente, Pagano (PDL), Testa Nunzio (UDC), Calgaro (PD), Burtone (PD), Fontanelli (PD), Grassi Gero (PD).
Le leggi e il regolamento per il prelievo da viventi sono reperibili sul sito della Lega Nazionale contro la Predazione di Organi www.antipredazione.org nella sezione “Leggi e decreti”.

Il Ministero della Salute dichiara: “La donazione da vivente è un obiettivo strategico che va perseguito”. Con ciò dimostra che l'istituzione sanitaria è misogina e considera le donne delle cavie. Le statistiche sulle donazioni da viventi dimostrano che i donatori sono nella quasi totalità donne, sia tra coniugi che tra consanguinei: riflettete!

Le Donne dell'AEDfemminismo
www.aed-femminismo.com


AEDfemmmismo
Associazione Educazione Demografica
Associazione Eretica Donne
Pass. C. Lateranensi, 22
Bergamo
Tel.035/244337

APPELLO A "NOI DONNE"
11 novembre 1986

 

All'attenzione della redazione,

Se come donne ci muoviamo in tempo, forse riusciamo a contrastare la volontà dei managers dei trapianti, e impedire che si sviluppi la propaganda ai trapianti tra persona viventi: ciò avviene per via della legge n° 458 del 26 giugno 1967. In pratica l'espianto avviene da persona vivente sana a favore di consanguinei, in genere figli, ma anche, a favore di non consanguinei, e qui si parla per lo più di mariti o estranei con particolare potere sull'espiantata.
I managers dei trapianti usano gli stessi trapianti effettuati e il relativo "battage" come prima e più importante forma di propaganda che incensa la donna per il suo atto di "eroismo". Se li lasceremo fare e ripetere liberamente gli espianti da donne sane senza un giudizio esplicito di condanna, diventeremo corree del nuovo sfruttamento della donna.
Si può immaginare che le più colpite saranno le casalinghe che dipendono economicamente dal marito e sulle quali il ricatto sociale diventerà pesantissimo. Già sono apparsi articoli dell'Aned e dell'Aido che pongono il problema in termini di: “un rene e sufficiente per
vivere”.
Quindi una casalinga che non ha responsabilità esterne e quindi può contenere la sua vitalità fisica entro le pareti domestiche e riposarsi ogni volta che ha bisogno, sarà ritenuta idonea ad un solo rene, psicologo garantendo. E quando il marito ha un lavoro di prestigio e mantiene la famiglia quali saranno le argomentazioni che verranno portate per convincerla?
Ci appelliamo a "NOI DONNE" che ha una tiratura nazionale, perché apra un dibattito sull'argomento. Meglio è affrontarlo subito il problema, che noi dell'AEDfemminismo denunciamo come atto di criminalità contro le donne, piuttosto che lasciare che i mass media ci incensino e gratifichino per la nostra capacita di donazione che concretamente è solo cultura dell'autodistruzione che appartiene ai parametri del passato e che il femminismo deve cancellare una volta per tutte.
E non si parli di libera scelta. Sarebbe forse libera scelta quella del maschio che si amputa per la sua donna (ma a noi non consta che sia mai avvenuto), ma non è libera scelta quella della donna che dipende dal marito (lei e i suoi figli) ed è dalla cultura maschilista schiacciata con ricatti sociali ignominiosi.
La attivazione della propaganda dei trapianti tra viventi, che pure è la meta finale più ambita dai chirurghi nazi/scientisti/palancai, al momento è strumentale al D.d.L.3068 che vuole generalizzare l'espianto da persone che la classe medica definisce morte. Ma le persona in coma depassé sono vive, vive in coma, vive malate, pertanto anche il D.d.L.3068 è un espianto da viventi. Ce lo riconferma il direttore del centro di chirurgia di Mosca (allegato articolo) non unico ad avvertirci del macabro programma di sperimentazione sull'uomo.

Ci appelliamo a "NOI DONNE" perché si fermi con l'informazione e una saldezza etica femminista questo nuovo scempio del corpo della donna.

AEDfemminismo - Nerina Negrello
LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DEGLI ORGANI

 

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