LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
 Anno XXVII n.21
23 Novembre 2011

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ESPIANTO = ODIO
XVIII Anniversario dell'espianto di Paolo Mondo

Mio figlio Paolo a 19 anni è stato macellato a cuore battente dopo essere stato abbandonato per 4 ore nel corridoio del pronto soccorso dell'ospedale di Trieste e poi sequestrato in rianimazione al Cattinara, ma non per salvarlo. L'espianto di mio figlio è stato un atto ingiusto e crudele. Se lo avessero curato sarebbe vivo e avrebbe 37 anni, ma dei criminali hanno decretato la sua fine e carpito a me, madre, e a suo padre, storditi dal dolore, una firma illegale per “pararsi il culo”.

L'ideologia utilitaristica propagandata come solidarietà è un falso culturale, è un inganno gestito dai comitati d'affari della sanità trapiantistica e della sperimentazione coatta, che vivono sul dominio assoluto degli esseri umani trasformati in cavie e in merce. La sanità coltiva la malattia e la morte come spauracchi per piegarci al suo volere. Non siamo noi il fine, ma gli affari e la ricerca.

Procedere tra furbizie ed inganni genera odio sociale non amore. I trapiantisti, in privato, dichiarano “anche se non sono morti, sono moribondi”. Ne fanno una questione di utilità. Così lo Stato risparmia sui traumatizzati cranici e i malati in coma, utilizzandoli nel mercato dei trapianti e relativo indotto che crea occupazione e apre un mercato multimiliardario.

Hanno macellato mio figlio Paolo: li odio.
ODIO queste teste malate dell'apparato trapiantistico (anestesisti, rianimatori, espiantatori, trapiantisti, neurofisiopatologi, infermieri, ferristi, coordinatori...). Dovrebbero essere messi sotto osservazione in psichiatria, comunque, se non sono malati, sono degli infami.
ODIO la massa dei medici che sanno e tacciono, incapaci di rivendicare l'obiezione di coscienza.
ODIO i trapiantati che pur sapendo, come cannibali si sono cibati della vita altrui.
ODIO quei malati in lista d'attesa che indifferenti all'omicidio “pregano” che capiti un incidente.
ODIO i parenti che nell'illusione di salvare il proprio caro non esitano a chiedere il sacrificio d'altri.
ODIO le associazioni che promuovono ingannevole informazione, finanziate dallo Stato.
ODIO il Parlamento italiano che ha votato ed imposto la falsa “morte cerebrale” a cuore battente.
ODIO tutti quelli che si sono prestati alla propaganda dopo l'espianto dei loro cari e perciò, come premio illegale, hanno saputo a chi sono stati destinati gli organi. Invece tale informazione viene negata a chi denuncia l'orrore dell'espianto. Sapere che gli organi di mio figlio potrebbero essere ancora pulsanti, schiavi in corpi avidi, per me è una tortura che non permette di chiudere un capitolo spaventoso della mia vita. Odio questa società che è responsabile di questi orrori.

E soprattutto li ODIO perché non conoscevo l'ODIO prima che questo accadesse.

Silvana Mondo - mamma di Paolo
Consigliera Nazionale
Lega Nazionale Contro la Predazione
di Organi e la Morte a Cuore Battente
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