LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
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nel 1985
COMUNICATO STAMPA
Anno XXVII n.10
25 Maggio 2011
LA MATTANZA DEI BAMBINI ESPIANTATI
DEVE FINIRE
Genitori
spezzati dal dolore vengono raggirati dai “coordinatori locali” degli espianti,
lugubre presenza in ogni ospedale.
Questi coordinatori, a cui si addice meglio il nome di monatti, sono in genere
rianimatori, pagati per far applicare d'autorità la legge della “morte
cerebrale” a medici che vorrebbero curare i pazienti, ma vengono da queste spie
denunciati se non collaborano all'iter del foraggiamento di organi di ricambio.
Loro compito è anche quello di creare sensi di colpa ai genitori che in quel
momento sono incapaci di intendere e di volere, talché le firme di donazione
sono sempre estorte da questi predatori, specializzati nella manipolazione
mentale nel momento del maggior dolore.
Molte e-mail indignate sono giunte alla Lega Nazionale Contro la Predazione di
Organi per Elena.
Elena, 22 mesi, di Teramo, disidratata nell'automobile esposta al sole
per dimenticanza del padre. Potevamo perdonargli l'amnesia da stress, ma non
possiamo perdonargli di non aver impedito che medici scellerati la espiantassero
a cuore battente, torturata prima per disattenzione e torturata dopo per
“interessi”. Il cuore di Elena è stato trapiantato su una bimba egiziana di 2
anni a Bergamo, il fegato a Torino, i reni a Roma.
Chiediamo agli esperti:
Sono state corrette le terapie pre-ospedalizzazione per ridurre l’edema
cerebrale?
Quel 118 che l'ha intubata aveva il ghiaccio di antica memoria per
l'immediatezza?
E’ lecito affermare in conferenza stampa: l’EEG non è ancora piatto?
E’ umano attendere come avvoltoi la morte di una bambina?
Erano i genitori capaci di intendere e di volere al momento della firma per
l’espianto degli organi?
E’ stata chiesta l’autorizzazione ai genitori per eseguire l’angiotac e
informati sui relativi rischi?
Sono stati i genitori correttamente informati sulle procedure di espianto a
cuore battente?
Vi è stata violazione della privacy della piccola Elena, usata per propaganda
alla donazione?
I giornalisti hanno dato un'interpretazione da ruffiani. Una di loro sul
Corriere ha scritto che la “donazione
degli organi è un antidolorifico... che non discende dalle lodi e ringraziamenti
colti, quanto dal gesto in sé, magnifico e liberale... una potente carica della
perduta umanità”. Non è piuttosto
un ricatto delle istituzioni ai genitori per eventuali responsabilità legali e
morali sui fatti?
Altro che antidolorifico! Il danno che produce l'enfatizzazione del rito
sacrificale di un figlio si ripercuote su tutta la società e quell'autorizzazione
tormenterà tutte le notti di quei genitori.
In altri Stati non si espiantano i bambini, per esempio Russia e Giappone.
Infatti Vera, 2 anni,
è stata trasferita dalla Siberia all'ospedale di Bergamo per il trapianto di
cuore, avvenuto il 20 maggio scorso sacrificando un bambino italiano
di 3 anni, espiantato a cuore battente a
Firenze dopo la caduta dal balcone. Dopo l'intervento gli Ospedali Riuniti di
Bergamo si sono vantati pubblicamente di “rappresentare
una concreta possibilità di salvezza per molti pazienti che non riescono a
trovare risposte nei loro Paesi”. I
bimbi italiani sono diventati fornitori?
Anche in Giappone non è possibile espiantare prima dei 16 anni né
trapiantare prima dei 6 anni, ma in Italia nella Lombardia formigoniana la
macellazione pediatrica va a gonfie vele.
Speriamo che il bambino di 10 anni, M. L., di Lazzate (Monza) investito il 22 maggio sulle strisce pedonali sia curato e non macellato, che la famiglia resista alla pressione dei medici trapiantisti. Intanto i giornali titolano: “Bambino in fin di vita... in condizioni disperate all'ospedale San Raffaele”, cosa vorrà dire? Che i giornalisti ci preparano al nuovo infame e sacrificale espianto? Il massaggio cardiaco praticato in strada serviva solo a portarlo vivo in ospedale per l'espianto?
Lasciate stare i bambini!
Nerina Negrello - Presidente
Giornalisti e Associazioni |