LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
 Anno XXVI n.16
23 Novembre
2010

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APPELLO AI GENITORI CHE HANNO DONATO
NEL XVII ANNIVERSARIO DELL'ESPIANTO DI NOSTRO FIGLIO PAOLO

Stellio, Silvana e Paolo

Sentiamo il dovere di dirvi che anche noi abbiamo, purtroppo, ceduto alla richiesta degli organi di nostro figlio Paolo che aveva 19 anni. Eravamo distrutti dal dolore ed abbiamo firmato. Mai decisione fu più sciagurata: noi tutti abbiamo ceduto i nostri figli per disinformazione e sfinimento di fronte alla pressione sanitaria dell'industria dei trapianti. Inconsapevolmente abbiamo fatto macellare, eviscerare, senza anestesia i nostri figli. I torturatori nei lager almeno non chiedevano ai genitori di firmare l’autorizzazione ad uccidere i figli.

I nostri figli sono stati sequestrati in rianimazione, soli senza i loro genitori, e poi uccisi in sala operatoria: “Il chirurgo affonda il coltello dal collo giù fino allo sterno e poi fino all’ombelico e poi fino all’inguine. Il cuore batte. I polmoni respirano. Il sangue circola. Il corpo è caldo. Si muove, cerca di reagire, ma per i chirurghi sono solo riflessi spinali da controllare con farmaci paralizzanti. Inesorabile la mano del boia spacca lo sterno, afferra il cuore che batte, e recide”. Così sono morti i nostri figli, indifesi e abbandonati non hanno potuto ricevere una carezza, l’ultimo bacio di mamma e papà. I loro corpi sono divenuti merce contesa da chi ha pregato per ottenere i loro organi. I nostri figli sono stati trattati peggio dei condannati a morte o degli animali al macello, perché almeno a questi viene risparmiata la tortura prolungata.
Tutti noi abbiamo dato quella firma perché ci hanno fatto credere di “fare il bene”: l’omertà mafiosa dell'industria dei trapianti ha vinto contro di noi.

Combattete perché nessun altro genitore soffra quello che oggi stiamo soffrendo per esserci fidati dei “coordinatori dei trapianti”, dei chirurghi/espiantatori e di tutti gli altri collaborazionisti: medici legali/rianimatori/neurologi, infermieri, giornalisti prezzolati e altri ancora che partecipano alla mattanza/espianto che spacciano per “donazione” di organi.

Questo modo di procedere tra furbizia ed inganni genera odio sociale, non amore.
Genitori che avete donato abbiate il coraggio, anche voi, di dire la verità e denunciare pubblicamente la vostra sofferenza: non soffocatela nei centri psichiatrici ad hoc istituiti.
Fermiamo questo cannibalismo moderno, camuffato da scienza.

I Genitori di Paolo Mondo
Stellio Mondo e Silvana Mergiani
Consigliera Nazionale
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