LEGA
NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
Anno XXIV n.17
27 Ottobre 2008
PRIMO NEONATO ESPIANTATO
DOPO ACCERTAMENTO ABBREVIATO DI MORTE CEREBRALE
GRAZIE AL DECRETO DI LIVIA TURCO
tutela azzerata per facilitare gli espianti
L' Agenzia Adnkronos Salute ha reso noto il primo
espianto da neonato successivo al Decreto che abbrevia i tempi per la
certificazione di cosiddetta “morte cerebrale”
(D.M. 11.4.2008). Comunicazione data a qualche mese dal fatto con l'alibi di
proteggere la privacy della famiglia.
Il primario di terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Caserta, dott.
Falco, fa riferimento al neonato espiantato a cuore battente utilizzando termini
come “piccolo donatore”, ma è chiaro che un neonato non può mai essere definito
“donatore” in quanto non è in grado di comunicare ad altri le proprie volontà,
può diventare solo una facile preda dei medici quando ha dei genitori
disinformati.
Sempre il dott. Falco dichiara che l'espianto
pediatrico “deve rispettare requisiti 'feroci' a tutela dei piccoli donatori”.
Il termine 'ferocia' si riferisce evidentemente al fatto che i neonati posti
sotto ventilazione, non possono per legge essere dichiarati in cosiddetta “morte
cerebrale” prima di una settimana di vita extrauterina. Veramente 'feroci' però
appaiono i medici che allo scadere della settimana espiantano quei corpicini
indifesi, sommando tortura (ventilazione) alla tortura (espianto). Nessuna
tutela dei neonati, ma uso ed abuso da parte degli adulti.
Il neonato in questione è stato intubato a seguito di “una forma aggressiva di
asfissia perinatale” e dopo una settimana gli sono stati espiantati reni,
fegato, intestino e cuore dal corpo pulsante.
Ricordiamo che i bambini e i neonati sono stati di fatto equiparati nei tempi della dichiarazione di “morte cerebrale” agli adulti con Decreto 11 aprile 2008 emesso dall'ex Ministra Livia Turco, quindi il tempo di osservazione è passato da 24 a sole 6 ore e a soli 2 controlli (vedi comunicato stampa n° 13 del 02/07/2008 www.antipredazione.org). Inoltre, in riferimento all'EEG (elettroencefalogramma) va sottolineato che “i soggetti neonati possono avere un tracciato piatto che di per sé non è assolutamente definibile patologico” (Prof. Lodovico Bergamini – Manuale di Neurologia Clinica).
Il Decreto 11 aprile 2008, appositamente creato
per favorire le dichiarazioni di “morte cerebrale” e quindi incrementare gli
espianti, apre la strada a nuovi crimini soprattutto in ambito pediatrico.
La facilità con cui si possono espiantare in Italia i neonati ha agevolato un
accordo relativo al trapianto pediatrico di fegato tra gli Ospedali Riuniti di
Bergamo e il “Rigshospitalet” di Copenaghen. Si sacrificano i bambini italiani,
in quanto in Danimarca gli organi per trapianto scarseggiano perché la
cosiddetta “morte cerebrale” è considerata una condizione di vita in cui si
possono prelevare organi, ma solo in caso di donazione esplicita: per i danesi
vige il diritto del “silenzio-dissenso”.
L'espianto di questo neonato di Caserta è stato propagandato come primo caso in
Italia. Falso! Per fare un esempio vi ricordiamo Gabriele, neonato che fu
espiantato il 30 gennaio 1998 all'ospedale Regina Margherita di Torino.
Comitato Giovani
Presidente
Nerina Negrello
Giornalisti e Associazioni |