Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

Ospitiamo la traduzione in italiano del documento spagnolo "Motivi per una moratoria nell'applicazione del vaccino anti Papilloma virus umano in Spagna"  
dell'AEDfemminismo
in quanto gruppo promotore,
 nel 1985 della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi


AEDfemminismo
Associazione Educazione Demografica

Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 BERGAMO
Tel. 035-244337  Fax 035-235660
aedfemminismo@antipredazione.org
www.aed-femminismo.com


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Documento spagnolo
20 Novembre 2007

MOTIVI PER UNA MORATORIA NELL'APPLICAZIONE DEL VACCINO ANTI
 PAPILLOMA VIRUS UMANO IN SPAGNA

Traduzione dell'AEDfemminismo
del documento spagnolo linkato in calce

El CABS, associazione scientifica socio-sanitaria, indipendente e senza scopo di lucro, pubblica sul web il seguente documento, firmato da accademici, medici, e da cittadini indipendenti, a titolo personale. (ndr invitiamo a firmare)

Recentemente, il Consiglio Interterritoriale del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) ha dato luce verde per l'inserimento, nel programma vaccinale spagnolo a carico del sistema sanitario pubblico, del vaccino contro il papilloma virus umano (HPV). Questa decisione è stata presa nonostante il prezzo elevato delle dosi e i più che ragionevoli dubbi sulla sua eventuale efficacia nel prevenire un numero sanitariamente rilevante di decessi per cancro della cervice nelle donne spagnole. (Rispetto alla attuale prassi di prevenzione).

Se la vaccinazione sarà praticata effettivamente dal prossimo anno, si può supporre una spesa dell'ordine di 125 milioni di euro annuali, solo di costi di acquisto del prodotto (€ 464,58 per persona), senza tener conto dell'apparato logistico che dovrà essere costituito ex novo, per raggiungere una copertura significativa in ciascun gruppo di ragazze. Per quanto concerne la prevenzione, in un lasso di tempo di 30 anni, il SSN avrà speso 4.000 milioni di euro. Prevenire una sola morte per cancro alla cervice costerà al SSN 8 milioni di euro, senza risparmiare un solo euro nell'attuale prassi di prevenzione citologica, in quanto si raccomanda di continuare a seguire questa pratica anche alle donne vaccinate. Queste enormi cifre gettano seri dubbi sull'opportunità dei costi di questa misura, a partire dal significativo investimento. Quante altre iniziative di prevenzione o di cura, potrebbero essere effettuate e non saranno fatte? Cosa si deciderà di sospendere per far quadrare il bilancio?

L'altissimo costo della vaccinazione intaccherà non solo la sostenibilità finanziaria del sistema di vaccinazione spagnolo, ma di tutto il sistema dei servizi di sanità pubblica. Tuttavia, il costo non è l'unico problema: il vaccino contro l'HPV è stato propagandato al pubblico dai responsabili politici e della salute come un vaccino efficace nel prevenire il cancro cervicale e la sofferenza che esso comporta per le donne, mentre ciò non è vero. In realtà l'attendibilità scientifica di questo vaccino non è ancora stata provata. Le prove in laboratorio del vaccino non sono state ancora in grado di dimostrare il loro effetto nel prevenire il cancro, e lo studio per lo sviluppo e l'efficacia è prevedibilmente ancora molto lungo, mentre non vi sono reali possibilità, comprovate, di interrompere il processo di sviluppo del cancro, sia attraverso l'immunità naturale sia attraverso lo screening delle lesioni cancerose e relativo trattamento. Il processo più lungo di monitoraggio, finora, è stato di 6 anni (sviluppo fase II) e la fase III con più monitoraggio fino ad ora ha solo 3 anni. Dato che il cancro che si prefigge di impedire si sviluppa in 30, 50 o più anni, la brevità delle prove è evidente. Pertanto, avremo bisogno di ancora un po' di tempo per vedere la percentuale dello sviluppo del tumore tra persone vaccinate o meno. In paesi come la Spagna, con una bassissima incidenza del problema, aspettare dovrebbe essere la condotta logica.

Certamente, con le informazioni disponibili, è ragionevole aspettarsi che il vaccino entro fine anno abbia dimostrato la capacità di impedire lo sviluppo di alcuni tipi di cancro della cervice. Tuttavia, è necessario tener conto dei seguenti altri fattori: la storia naturale della malattia (evoluzione lenta), l'efficacia dei programmi di screening (alta se il sistema soddisfa i suoi obblighi), il vaccino non è efficace contro tutti i sierotipo cancerogeni, e che la Spagna è un paese con una bassa incidenza di cancro cervicale. Per tutti questi motivi, è probabile che in Spagna il numero di tumori impedito non sarà molto grande.
Inoltre sono state sollevate obiezioni relative alla ragionevole durata della immunogenicità – non è ancora noto se saranno necessarie dosi di richiamo – e al comportamento dei sierotipi non inclusi nel vaccino, che possono occupare la nicchia ecologica di quelli attualmente inclusi. Ci sono esempi recenti delle conseguenze dell'uso del vaccino pneumococcico sulla nascita di sierotipo non coperti con il vaccino, che sono più resistenti agli antibiotici e causano la malattia pnemucoccica invasiva.

Di fronte all'utilità non ancora dimostrata, ai costi elevati per il SSN e la bassa prevalenza della malattia, la decisione più razionale sarebbe, ed è, rimanere in attesa e accumulare ulteriori elementi di prova.

Come si può spiegare che il SSN non prenda la decisione più razionale possibile quando si tratta di difendere il bene pubblico? Ovviamente, l'industria farmaceutica e, in particolare, le compagnie promozionali sono anni che si prodigano a sviluppare strategie di cooptazione e a creare un clima di opinione pubblica favorevole esagerando il rischio al fine di convincere noi, in primo luogo, che vi è un problema, e che quindi essi hanno l'appropriata soluzione. Le strategie di disease mongering (terrorismo sanitario) – invenzione o esagerazione della malattia per introdurre un prodotto farmaceutico -, sono state duramente e giustamente criticate dal momento che la deontologia pubblicitaria non dovrebbe abusare della buona fede della naturale aspirazione ad essere esenti da malattie da parte del popolo e dei politici, spesso ignoranti dei problemi della salute. Il caso in esame si basa sulla considerazione doverosa e seria, che le infezioni di HPV saranno debellate, il che è falso, e con enfasi sostengono, senza dubbio in modo interessato e senza alcuna dimostrazione, la prevenzione del cancro cervicale in Spagna.

L'industria farmaceutica ha legittimi interessi finanziari, però non tutti questi interessi sono sempre in sintonia con i bisogni reali di salute della popolazione. Il recente scandalo della terapia ormonale sostitutiva, è la prova del fatto che l'industria farmaceutica ha nascosto all'opinione pubblica per 30 anni gravi effetti collaterali del trattamento di una “malattia” precedentemente inventata, e ciò non pone questo settore in una situazione di grande credibilità pubblica come garante della nostra salute.

Per i motivi precedentemente illustrati, i firmatari di questo testo chiedono al Ministero della salute e tutela dei consumatori e ai ministeri della salute dei CCAA una moratoria sulla applicazione del vaccino HPV. Nessuno ha giustificato la reale fretta di realizzazione di questo nuovo programma, per questo motivo, chiediamo di aprire un periodo di studi per monitorare gli effetti del vaccino nella popolazione reale e la costituzione di studi per scoprire il rapporto costo-efficacia per ottenere nuovi dati. Tutto ciò dimostra la ragionevolezza dei dubbi circa l'idoneità di questo programma di vaccinazione per la Spagna.

http://www.caps.pangea.org/declaracion/#firmar

20/11/2007

 

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