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COMUNICATO STAMPA
Anno XXII n.10
23 novembre 2006
XIII ANNIVERSARIO DELL'OMICIDIO/ESPIANTO DI PAOLO MONDO
Due volti, due destini opposti,
turbano le notti dei familiari
MARTIN BANACH: 03/08/94 incidente col motorino, si alza e cade svenuto, ricoverato all'Ospedale Cardarelli di Napoli, subito chiedono se è donatore e non permettono a nessuno di vederlo. I genitori allora fanno intervenire una dottoressa tedesca che dopo 2 ore di trattative, riesce a strapparlo all'Ospedale e portarlo in aereo alla Clinica Universitaria di Essen. Già il primo giorno spalanca gli occhi e parla: nessuna lesione permanente. Un anno dopo giocava a basket e ora ringrazia la dottoressa che l'ha salvato dall'espianto.
PAOLO MONDO: 21/11/93 incidente col motorino, si alza e cade, ma rimane cosciente, ricoverato all'Ospedale Maggiore di Trieste, lo abbandonano per ore nel corridoio del pronto soccorso. Arrivati i genitori, si accorgono di un versamento di sangue alla testa: allora lo intubano e subito lo mandano all'ospedale degli espianti/trapianti, il Cattinara. Qui chiedono gli organi ai genitori stravolti, i quali non hanno la fortuna di avere un medico onesto dalla loro parte, ma solo famelici espiantatori che gli strappano una firma senza informarli che l'espianto non è da cadavere, ma da persona con cuore autonomamente pulsante. La vita di Paolo è stata interrotta dai medici. Oggi lui non c'è più e siamo noi a ringraziare i suoi genitori e i suoi fratelli, che da allora lottano con noi perché nessuno debba rivivere la loro terribile esperienza.
Questi ragazzi potevano avere lo stesso destino. Cosa ha fatto la differenza? L'ostinazione di un medico onesto ha salvato Martin, l'interesse trapiantistico di medici senza scrupoli ha spezzato la vita di Paolo.
Invitiamo i genitori e i familiari a proteggere i propri cari presentando subito, all'atto del ricovero, opposizione scritta all'espianto di organi e al prelievo di tessuti. Purtroppo l'Italia è in concorrenza con la Spagna per il primato degli espianti/trapianti e questo ci mette tutti in pericolo.
Presidente
Nerina Negrello
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