18 cartelle per far capire al Ministro della
Salute l'urgenza irrinunciabile di emanare il decreto attuativo della legge 91
del 1° aprile 99, artt. 4, 5 e 7, nota come legge del “silenzio-assenso
informato” per la dichiarazione di volontà in ordine alla donazione. Decorsi
infruttuosamente 90 giorni dall'atto di diffida la Lega Nazionale intimante
agirà in via giudiziale ricorrendo al Tar per la tutela degli interessi di cui
è portatrice.
La disciplina temporanea dettata dal
Ministro Rosy Bindi con Decreto 8 aprile 2000, procedura non
prevista dalla legge, anzi contro la norma e lo spirito della Legge 91/99,
va a sovrapporsi alle Disposizioni transitorie ancora in atto,
rafforzando quel comma che esclude i parenti dal diritto di opposizione
all'espianto ogniqualvolta si trovi in tasca del traumatizzato un tesserino di
donazione di qualsiasi foggia, funzionale anche agli
espiantatori che devono verbalizzare la fonte da cui hanno ricavato che si
tratta di un donatore
Il Decreto 8 aprile ha liberalizzato la
raccolta dei SI alla donazione togliendo perfino le disposizioni
sanzionatorie. Ecco alcuni espedienti:
- il
“Tesserino blu” diffuso con i
certificati referendari del 21 maggio 2000, che offre spazio a facili
contraffazioni presso gli ospedali ogni qualvolta si voglia superare il veto
dei familiari;
- “le tessere diffuse dalle associazioni per la donazione e dalle
associazioni di volontariato o di pazienti”;
- i
moduli prestampati intestati Ministero della Sanità, resi
disponibili ovunque, cioè presso le Asl locali e territoriali, gli ospedali,
gli ambulatori dei medici di medicina generale: con una crocetta -da
analfabeta- sul SI (che non è una dichiarazione autografa come richiesto dalla
legge) sei subito donatore, mentre quella sul NO non dà nessuna garanzia. Le
revoche, una presa in giro!
Le dichiarazioni di volontà “volanti”
improvvisate e disinformate vengono poi convogliate alle Asl locali e da
queste al Centro Nazionale Trapianti (CNT) e alla rete interregionale senza
possibilità di verifiche. Ciò espone i cittadini ad abusi ed inganni,
favorendo schedature sovrapposte che contravvengono anche al Decreto
legislativo sulla privacy (n.196/03) ed esponendo i NON DONATORI, nonché i
SILENTI e gli stessi soggetti FAVOREVOLI a gravissimi rischi di violazione dei
diritti sanciti dalla legge, artt. 4, 5, 7 nonché dei diritti umani, civili e
costituzionali.
Nonostante in data 10 marzo 2004 la Lega
Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente abbia
inviato diffida a tutte le Asl, a causa di queste schedature illegali fatte in
assenza del Decreto attuativo, il Direttore del CNT Nanni Costa sollecita le
dichiarazioni presso le Asl e ribadisce che “qualsiasi nota scritta è
considerata valida”, vera o falsa che sia. Obiettivo del CNT è “raggiungere in
Italia 30 'donatori' per milione di abitanti” dimostrando che l'obiettivo è il
procacciamento di organi e non il corretto rilevamento delle manifestazioni di
volontà.
L'attuazione della L. 91/99 porrebbe fine anche
alle numerose violazioni da parte degli ospedali, una per tutte quella di
chiedere la firma illegale di donazione ai parenti, che per legge possono solo
presentare opposizione.
La Lega Nazionale, che ha sempre osteggiato il
“silenzio-assenso”, si trova obbligata ad intimare al Ministro l'emanazione
del decreto attuativo della L.91/99, sperando che la legalità possa mettere
definitivamente ordine alla caotica realtà e “chiudere” quel vaso di Pandora
che è il Decreto Temporaneo 8 aprile 2000.
Presidente
Nerina Negrello