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Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

COMUNICATO STAMPA n. 09
12-Marzo-2002


PRESENTATO ESPOSTO AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ING. ROBERTO CASTELLI

AFFINCHE' POSSA VALUTARE L'OPERATO DEL PUBBLICO MINISTERO
NEL PROCEDIMENTO CHE VEDE COME VITTIMA
PIETRO TARANTINO
DA SUBITO DESTINATO ALL'ESPIANTO SENZA DIAGNOSI, PROGNOSI E CURE

OMICIDIO COLPOSO O DOLOSO?

DOPO 13 ANNI INSPIEGABILMENTE LE INDAGINI PRELIMINARI ANCORA NON SONO CONCLUSE

 

Ospedale di Bergamo - Neurochirurgia / Rianimazione - I medici indagati sono:

Dr. Gravame Vincenzo, Dr. Lubrano Francesco, Dr. Rizzi Maurizio, Dr. Bonito Virgilio, Dr. De Gonda Federico.

I FATTI: Pietro Tarantino ha un incidente la mattina del giorno 23 marzo '89. Ricoverato al Pronto Soccorso dell'ospedale di Vaprio D'Adda viene trasferito in elicottero all'ospedale di Bergamo ove giunge alla Neurochirurgia alle 9.20 ca. Ai familiari che giungono alle 11/11.30 il medico dice che il fratello è morto (sic) e chiede gli organi: opposizione immediata della famiglia. Dalle cartelle si rileverà che non fu né trattato, né curato: tolti perfino gli antiedemigi iniziati dal P.S. di Vaprio, cura base ed indiscussa in questi casi; tenuto pesantemente disidratato nelle 24 ore rimasto in Neurochirurgia dove fin dal primo giorno vengono chiesti esami di laboratorio urgenti "X ESPIANTO". Trasferito col timbro "DONATORE D'ORGANI" alla Rianimazione, dove il 24 marzo, giorno precedente al cosiddetto accertamento di "coma depassè", viene eseguita una coronariografia invasiva e dannosa, finalizzata non al paziente, ma alla valutazione del cuore da trapiantare. I parenti si opposero andando in Questura ben 3 volte. Di nascosto, nel mancato rispetto della legge, il giorno 25 fu dichiarato, illegalmente, "morto cerebrale" a cuore battente ed espiantato nonostante l'opposizione. Cuore e reni furono prelevati inspiegabilmente col "nulla osta" della Procura, il pancreas senza il "nulla osta" e si scoprì dall'autopsia che il fegato e l'aorta furono prelevati clandestinamente e scomparsi.

Questo procedimento penale presso il Tribunale di Bergamo è caratterizzato da 13 anni di ritardi, disguidi, richieste di archiviazione, opposizioni, riaperture, rinvii, richieste di avocazione a fronte di reiterate omissioni nello svolgimento delle indagini.

In data 19 gennaio 2002 il Pubblico Ministero Dr. Carmen Pugliese, titolare delle indagini, ha chiesto per l'ennesima volta l'archiviazione del procedimento dopo aver inspiegabilmente omesso di compiere le indagini indicate dal Giudice, Dr. Stefano Storto, con le ORDINANZE del 16.9.'99 e del 3.1.2001 con la quale ultima il Giudice aveva per la seconda volta statuito che “non vi sono sufficienti elementi di giudizio per affermare se la morte di Tarantino fu determinata da negligenza, imperizia, imprudenza dei sanitari indagati ovvero da una condotta cosciente e volontaria degli stessi... e che dunque occorre proseguire nelle investigazioni...”.

Le reiterate omissioni nelle indagini avevano indotto i familiari e il loro difensore, Avv. Stefano Tessa del Foro di Torino, a chiedere per ben due volte l'avocazione del procedimento alla competente Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Brescia: atti resi vani la prima volta dalla richiesta del P.M. di proscioglimento per intervenuta prescrizione (respinta dal Giudice), la seconda dall'ennesima richiesta di archiviazione del 19 gennaio. Sicché in data 7.2.2002 è stato presentato l'atto d'opposizione.

A maggior determinazione il fratello Mario Tarantino ha presentato un esposto di oltre 100 pagine al Ministro della Giustizia, confidando nel suo ruolo istituzionale e nel suo senso di giustizia, affinché valuti l'operato del P.M. e provveda a questa vicenda umana e processuale che a distanza di 13 anni rischia di trasformarsi irrimediabilmente in un caso di denegata e “mala” giustizia.

 

CONSIGLIO DIRETTIVO
Nerina Negrello
Presidente

 

      

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