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Fonte:
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"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
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COMUNICATO STAMPA N.16
07-Giugno-2002


TRIBUNALE DI BERGAMO
OGGI UDIENZA IN CAMERA DI CONSIGLIO

PIETRO TARANTINO

DA SUBITO DESTINATO ALL'ESPIANTO, SENZA DIAGNOSI, PROGNOSI E CURE
ALL'OSPEDALE DI BERGAMO – NEUROCHIRURGIA/RIANIMAZIONE
 

LA DIFESA CHIEDE AL GIUDICE DI ORDINARE NUOVAMENTE AL PM
LA PROSECUZIONE DELLE INDAGINI PRELIMINARI
PER IL REATO DI OMICIDIO VOLONTARIO

 

I medici indagati sono: Dr. Gravame Vincenzo, Dr. Lubrano Francesco, Dr. Rizzi Maurizio, Dr. Bonito Virgilio, Dr. De Gonda Federico.

Una vicenda processuale che dura da oltre 13 anni, dal 23 marzo 1989. 

Un Giudice per le indagini preliminari, Dr. Stefano Storto, che correttamente aveva indicato al Pubblico Ministero di proseguire nelle indagini con ORDINANZE del 16.9.'99 e del 2.1.2001, osservando che “non vi sono sufficienti elementi di giudizio per affermare se la morte di Tarantino fu determinata da negligenza, imperizia, imprudenza dei sanitari indagati ovvero da una condotta cosciente e volontaria degli stessi... e che dunque occorre proseguire nelle investigazioni...”.

Un Pubblico Ministero, Dr.a Carmen Pugliese titolare delle indagini, che inspiegabilmente e reiteratamente ha disatteso quest'ultime ordinanze del Giudice, omettendo lo svolgimento delle relative indagini. 

Un difensore della parte offesa, nella persona dell'Avv. Stefano Tessa del Foro di Torino, che nell'odierna udienza in Camera di Consiglio ha nuovamente sollecitato il Giudice ad ordinare al PM la prosecuzione delle indagini in coerenza con le ordinanze già citate e rimaste inspiegabilmente senza seguito.    Tra l'altro, in precedenza, la difesa, stante l'inerzia del PM aveva sollecitato reiteratamente quest'ultimo a chiedere al Giudice una perizia medico-legale nella forma dell'incidente probatorio e  per ben due volte aveva chiesto l'avocazione del Procedimento alla competente Procura presso la Corte Generale di Brescia per ovviare alla irrimediabile situazione di stallo processuale che si era venuta a creare.

 Un familiare della vittima, il fratello Mario Tarantino, che ha presentato un esposto al Ministro della Giustizia, ritenendo che a questo punto il suo caso rischia di integrare a tutti gli effetti gli estremi di una denegata giustizia. 

La Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi, nella voce della sua presidente, fa notare che l'inerzia di parte della magistratura nel caso Tarantino è di estrema gravità. Infatti questi medici/chirurghi che non hanno curato e nemmeno rispettato i protocolli dello Stato per dichiarare in “coma irreversibile” ed espiantare un cittadino inerme, hanno potuto per 13 anni continuare a dichiarare le cosiddette “morti cerebrali” indisturbati.

 

Oggi, all'esito dell'udienza, il Giudice si è riservato di decidere, ma alla luce delle sue precedenti ordinanze è lecito attendere un provvedimento coerente ai precedenti, con la conseguenza che questa volta il Pubblico Ministero non potrà esimersi dall'obbligo giuridico di espletare le indagini che saranno segnalate dal Giudice.

 

Nerina Negrello
Presidente

 

       

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