Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)

 

Per il cuore hanno ammazzato Gabriele
(tratto dal Giornale di sabato 31 gennaio 1998)


Caro Direttore,

non ho nessuna intenzione di impiantare polemiche nel Giornale, e perciò ti prego di accogliere questa semplice lettera come da un lettore qualsiasi. Ma non riesco a tacere su questa soppressione di un essere vivente. In assoluta confidenza: non credo in nessun dio, di nessuna religione. Ma non credo neppure nella scienza. Credo che nessuno avesse il diritto di sopprimere il piccolo Gabriele. Che nessuno avesse il diritto di staccare quelle spine che lo tenevano in vita. Se si violano questi princìpi, se si permette questo agli scienziati, siamo sulla via delle camere a gas, per il bene del genere umano, naturalmente. Abbi pazienza, ci sono argomenti sui quali ciascuno reagisce, fin che reagisce, in un modo tutto suo, non modificabile.

Scrivo una lettera e non un articolo, perché non sono un «opinionista» del Giornale. Ci tengo a restare solo un collaboratore, così le mie opinioni valgono per me solo. Queste mie opinioni coincidono con quelle degli «opinionisti senza coscienza» dei quali si parla nell'occhiello dell'articolo di Renato Farina pubblicato nel Giornale di ieri, prima pagina. Quello che comincia: «È morto», si dice se non è intervenuta la volontà degli uomini. Di Gabriele bisogna dire: «L'hanno ammazzato». A fin di bene, naturalmente. Tutta questa storia mi ha dato un malessere indicibile, per due settimane. Me ne resta un disgusto feroce.

Se c'è, come pretendono, una volontà di Dio, il solo modo di seguirla era, ovviamente, portare a termine la gravidanza. E poi, lasciare alla stessa volontà, o alla natura, o al caso (è sempre lo stesso) decidere della durata della sua vita. Con o senza cervello, fa poca differenza. Se davvero si vuole la volontà di Dio, mi pare la sola interpretazione possibile. In attesa che Farina riesca a farmi trapiantare quella ch'egli chiama, con una retorica che mi sbigottisce, «la coscienza di Gabriele», lasciami esprimere la mia reazionaria opinione. Odio gli espianti, i trapianti, questo orrendo macello. Sono convinto che ognuno di noi debba tenersi gli organi che ha ricevuto (i sussidi meccanici, naturalmente, sono leciti e benedetti) senza rapinare o farsi donare (da coloro che non hanno il diritto di disporne) quelli altrui.

Io sono proprio uno di quelli che pensano, come dice Farina, che «partorire per regalare organi era una faccenda da macelleria». Proprio così. E mi metterò a predicarlo in giro. Solo conforto mi è stato, in questa orribile storia, apprendere che esiste una lega contro la rapina degli organi degli esseri viventi. Mi pongo a sua totale disposizione, pronto a ogni conseguente azione e solidarietà, anche legale.

 

Piero Buscaroli

 

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